PESARO – Discontinua Pesaro, ma vincente (96-92). Le lunghe pause in questa serie A sono un problema serio. Ma se il tuo miglior attaccante, Bamforth, nell’azione difensiva decisiva è in grado di tenere il passo di Dowe, immarcabile per 30 minuti, costringendolo al fallo in attacco, è giusto fare festa. Vince Pesaro e rompe la maledizione delle sconfitte casalinghe. Perde Tortona, incapace di capitalizzare importanti vantaggi, incluso il +8 con cui aveva iniziato l’ultimo periodo.
Pesaro è resiliente, ha imparato a uscire dalle difficoltà. Anche perché è molto più lucido coach Buscaglia, che giornata dopo giornata ha capito che i suoi sono in grado di perdersi in un attimo. E se a inizio stagione non fermava il gioco, ora dopo ogni mini break subito, prova a riportare raziocinio con un time out. E ha funzionato per tre volte questa lettura.
Tortona ha condotto a lungo, ma sono state più delle fughe, anche con vantaggi importanti. Ma il controllo non lo ha mai avuto ed è sempre stata ripresa grazie a lampi condotti da Tambone. Il capitano, pur gravato dai falli, riesce a restare lucido in regia, ottima l’intesa con Mockevicius, e pronto quando servivano le sue triple.
Resta sul parquet l’ennesima prestazione mediocre di McCallum, mentre Bluiett e Ford hanno fatto vedere passi avanti, peccato che non ci sono mai riusciti insieme, ma solo alternati e questo riduce il potenziale offensivo dei giallorossi.
La fotografia del match è tra fine primo quarto e inizio del secondo. Da una gara punto a punto, 16-16, si passa alla fuga di Tortona frutto di uno 0-15. Ma è qui che Pesaro dimostra di essere sì in difficoltà, ma non depressa. Contro break e il tabellone, con la tripla di Bluiett, che dice 31-31.
La gara prende un binario tranquillo che coach Remondino anima a bordo campo tra proteste e braccia che si muovono come mulinelli, ma che alla fine premia la calma di Buscaglia. E soprattutto la lucidità di Bamforth, che nel quarto periodo ha trovato di nuovo il totem Totè a finalizzare le giocate del leader, vedi l’appoggio al volo peer l’86-83 a poco più dii un minuto dalla fine.
Vince quindi Pesaro e tanto lo deve alla follia di Visconti che ricuce da solo l’ultima fuga dei piemontesi con nove punti consecutivi. È adrenalina pura, l’uomo che insieme con Tambone ha scaldato il pubblico, diventato un fattore tanto che Candi, uno da percentuali siderali, fa 0/2 dalla lunetta.
Due punti d’oro per una squadra che con l’innesto di Mockevicius ha trovato braccia forti a cui appoggiarsi quando gli altri pressano, peccato solo che abbia sbagliato una schiacciata due mani, e che quando Tambone non si perde in inutili palleggi ha pure un vero play in campo.
Raffaele Vitali