I Giusti italiani più ricordati nel mondo, Gino Bartali e Giorgio Perlasca, raccontati dalla nipote Gioia Bartali e dal figlio Franco Perlasca. Non hanno mai parlato insieme, da un palcoscenico, delle straordinarie vicende dei loro cari.
Lo faranno, per la prima volta, in esclusiva per il Festival Storie, stasera a Servigliano (ore 21.30, teatro comunale) nell’ambito delle iniziative promosse per la Giornata della Memoria, e domani in un doppio appuntamento al teatro Italia di Montappone (ore 10 riservato alle scuole; ore 18 organizzato dai quattro Rotary Club Alto Fermano Sibillini, Fermo, Montegranaro e Porto San Giorgio Riviera Fermana). Evento di prestigio assoluto, patrocinato della Casa della Memoria. Sul palco sarà il giornalista Maurizio Socci a condurre il dibattito, mentre ad arricchire il contenitore culturale saranno le note della memoria suonate da tre grandi promesse della musica da camera italiana: Alice Di Monte (violino), Caterina Dionisi (pianoforte) e Manfredi Rotondi (violoncello). Eseguiranno spartiti di Morricone, John Williams e Piovani tratti dalle pellicole cinematografiche “Perlasca, un eroe italiano”, “Schindler’s List”, “La Vita è bella”; arrangiamenti della professoressa Ester Alessandrini.
L’organizzazione, curata fin nei minimi dettagli, è dell’associazione culturale Progetto Musical che, per quanto concerne il Festival Storie, ha unito cinque Comuni dell’entroterra: Servigliano, Montappone, Belmonte Piceno, Montefalcone Appennino e Santa Vittoria in Matenano. L’evento “Bartali e Perlasca, i Giusti” avrà, dunque, una parte pubblica a Servigliano (biglietti divorati in appena 4 giorni di prevendita, per cui è già sold out), una parte riservata alle scuole e una terza ai soci del Rotary a Montappone. Due storie, dicevamo, celebrate nel mondo. Gioia Bartali, nipote del campionissimo del ciclismo, in queste ore sta rientrando dagli Stati Uniti dove ha preso parte alle cerimonie che l’America ha dedicato proprio a Gino Bartali. Franco Perlasca da oltre venti anni è impegnato in Italia e all’estero a testimoniare la straordinaria vicenda del papà, insignito delle massime onorificenze in varie nazioni, tra cui Italia, Israele, Ungheria, Spagna, Stati Uniti. Storica la cerimonia, in seduta plenaria, del parlamento ungherese durante la quale a Giorgio Perlasca (presente in aula) venne concessa la massima onorificenza da parte dello Stato d’Ungheria.Gino Bartali ( 1914 -2000), ciclista su strada tra i più grandi della storia, vinse tre Giri d’Italia ( 1936 , 1937 , 1946 ) e due Tour de France ( 1938 , 1948 ). Leggendaria larivalità con Fausto Coppi.
Negli anni della guerra, Bartali trasportò per diversi mesi da Assisi a Firenze, all’interno della canna della sua bicicletta, centinaia di documenti falsi per aiutare gli ebrei ad avere una nuova identità. Salvò la vita a 800 ebrei. Il suo nome dal 2013 figura nel Giardino dei Giusti a Gerusalemme.Giorgio Perlasca (1910-1992), funzionario padovano, nell’inverno tra il 1944 e il 1945 a Budapest salvò dallo sterminio 5.200 ungheresi di religione ebraica, inventandosi un ruolo non suo, quello di Ambasciatore spagnolo, lui che non era né spagnolo né diplomatico. Tornato in Italia la sua s traordinaria vicenda non la raccontò a nessuno, nemmeno in famiglia. Venne ‘ritrovato’ a fine degli anni '80 da alcune donne ebree ungheresi. Senza di loro la sua storia sarebbe andata perduta. Il suo nome dal 1989 figura nel Giardino dei Giusti a Gerusalemme.