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Barriere anti rumore, il NO senza confini. La Lega muove i vertici: "Ecco le soluzioni più tecnologiche, nessuno vuole la gabbia"

15 Febbraio 2021

di Raffaele Vitali

FERMO – Compatti, come non mai. “Siamo una famiglia”. La Lega schiera i suoi consiglieri comunali di Fermo affiancata da Regione, i consiglieri Marinangeli e Serfilippi, e Parlamento con gli onorevoli Lucentini e Patassini.

“Una mozione contro le barriere fonoassorbenti quella che arriva in Consiglio il 19 febbraio. Una tematica che come Lega dal primo momento portiamo avanti” introduce Lorenzo Giacobbi. Gianluca Tulli allarga la questione: “Non è un problema fermano, ma della sorsale adriatica. Noi siamo contro il gabbione. Capiamo lo stress dei cittadini e presentiamo vere alternative per ridurre il disagio”. Luciano Romanella è la memoria storica: “A Fermo interessa eccome questa storia. Noi siamo la città con campeggi e case, solo Casabianca ha duemila residenti, a ridosso della ferrovia”.

Per un gruppo che crede nel turismo, nel brand costa fermana, una barriera deturpante sarebbe un colpo basso. Nel tecnico entra Tullio Patassini, che fa parte della commissione Ambiente e Infrastrutture. Tutto parte dalla legge 477 del 1995, legge sull’inquinamento acustico, che obbliga i concessionari di mitigare il rumore al passaggio dei mezzi. Da qui le barriere in Autostrada e la valutazione delle scelte per le Ferrovie.

Tre le possibilità: intervenire sulla sorgente, sulla via di propagazione, sul ricettore del rumore. “Quindi, sul treno e i binari, o sulle finestre e gli immobili. Rfi ha valutato di intervenire solo sulla ‘via’, impedendo che il rumore passi dal treno alle abitazioni” precisa Patassini che ricorda che sarebbe stato fondamentale il coinvolgimento dei comuni interessati.

L’entusiasmo iniziale per il problema che si sarebbe risolo, è stato seguito dalla nascita di comitati da Ravenna a Bari: “Soluzione economicamente e turisticamente efficiente. Bisogna intervenire sui binari, rumore è dato da attrito e stazioni, che sono tutte in centro città” prosegue Patassini.

In Trentino le rotaie sono state sostituite. Poi c’è una azienda italiana che ha progettato traverse con materiali ecocompatibili usando pneumatici esausti che abbatterebbe il rumore dei treni. “Bisogna inseguire l’innovazione tecnologica, non ancora piani fermi al 1995. Ce lo dice anche l’Unione Europa”. Tra l‘altro anche in Germania stanno usando barriere alte 80 centimetri che agiscono sui freni.

In vista del Recovery Plan, i fondi vanno usati al meglio, considerando che più del 30% va in transizione ecologica. “Nel 2019 Rfi si è detta disponibile a vedere soluzioni alternative. Ora c’è l’occasione per tornare pienamente in attività su questo punto”. La complessità è anche nel fatto che vanno coinvolti Rfi, Trenitalia e Merci Italia, non un solo soggetto.

Serfilippi porta la voce di Fano e del comitato di Marotta: “Invito i cittadini a fare pressioni su Communi e Regioni. La Regione Marche è contraria alle barriere” ribadisce convinto. “Anni di battaglie, mozioni a Porto San Giorgio da consigliere e ora impegno ad Ancona. Da un lato ci sono i residenti lungo l’asse ferroviario, dall’altro lo scempio di muri di sette metri. L’assessore Aguzzi ha confermato la contrarietà in sede di conferenza Stato – Regioni. Coni Parlamentari dobbiamo agire sulla legge per inserire le novità tecniche”.

La battaglia quindi prosegue in Parlamento con Mauro Lucentini: “Essere presenti a ogni livello è la nostra forza. Bene che il gruppo consigliare chieda al sindaco Calcinaro e al consiglio di esprimersi. Non ci sono mezze misure. Facile alzare due muri, dobbiamo sforzarci un po’ di più. Questo territorio ha incassato poco negli ultimi 30 anni”.

Il problema c’è, la soluzione serve, “quando il treno passa è impossibile parlare, ma non possiamo abbandonarci alla soluzione più facile. Insieme a tutti i parlamentari regionali dobbiamo agire e allargarci alle altre regioni” prosegue Lucentini.

Vent’anni che se ne parla, quanto è imminente l’inizio dei lavori? “Rfi è obbligata ad andare avanti, quindi è fondamentale intervenire. Ha scelto la strada del confronto, ma non può essere rinviata sine die. Il Recovery e la disponibilità a intervenire sulla sorgente del rumore ci danno fiducia”.

Anche perché, conclude Patassini, le barriere potrebbero portare molti problemi di ecosistema: bloccano il vento e incidono sule falde acquifere, dovendo essere inserite nel sottosuolo.

Il gruppo della Lega si muove quindi compatto, sapendo che sono tante le sfide davanti: alta velocità, arretramento e barriere. “Temi diversi, ma da affrontare insieme con la Terza Corsia e le infrastrutture interne come Mezzina e Mare Monti. Purtroppo – conclude Lucentini – chi ha rappresentato il territorio in questi anni in regione e a Roma, ha fatto perdere tempo. Noi il problema lo poniamo”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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