FERMANO - Locali chiusi a mezzanotte. Servizio al tavolo interrotto alla stessa ora. Ma se il locale è senza tavoli, stop a drink e gelati dopo le 21. Niente più capannelli davanti ai bar, di sera. E niente più birre sorseggiate in piedi, in compagnia. Era nell’aria la stretta sulla movida. Attesa la settimana scorsa, è arrivata oggi col nuovo Dpcm. Un balzo indietro, a prima del lockdown. Appena il decreto sarà pubblicato in Gazzetta (sarebbe questione di ore), partirà il nuovo corso. Che infligge pesanti limitazioni alle attività di somministrazione, già sul piede di guerra.
La partita si gioca su due fronti: quello dei locali e quello dei clienti. Chi controllerà che saranno ligi alle nuove regole? Per adesso, i Comuni del Fermano non sembrano intenzionati a mettere sotto torchio la movida. Almeno quelli più grandi.
«Al momento, non è prevista la presenza degli agenti. Il Dpcm non parla, comunque, di Polizia locale e municipale, ma di forze di polizia, del concorso del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e, se necessario, dell’Esercito. Ne parleremo con il prefetto, perché gli agenti ci servono sui nostri 31 plessi scolastici. Per questo, intanto, mi appello ai gestori dei locali e ai cittadini a rispettare le regole». A parlare è il vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Mauro Torresi. In città, l’attenzione è concentrata soprattutto sulla piazza, nei fine settimana sempre popolata da centinaia di giovani. Per ora, però, nessuna stretta sui controlli all’orizzonte.
Sulla stessa linea Porto Sant’Elpidio. «Sono pienamente fiducioso della nostra popolazione. Gli elpidiensi rispettano le regole. Durante il lockdown, la città era vuota. I cittadini si responsabilizzano, capiscono che il problema c’è e si comportano di conseguenza», spiega Vitaliano Romitelli. Nel Comune costiero, sotto la lente c’è via Battisti, corso della movida e, nei weekend, di assembramenti spesso fuori controllo. Se a Fermo la Municipale è "opzionata" per le scuole, a Porto Sant’Elpidio, negli ultimi tempi, ha dovuto barcamenarsi tra spaccio e furti. «Le forze dell’ordine sono già presenti. Gli agenti girano già per altre vicissitudini, ma non penso che ci vorranno tutti questi controlli. Se poi serviranno, siamo pronti a farli», aggiunge l'assessore alla Sicurezza.
Strategia ancora da definire a Porto San Giorgio, dove il sindaco dovrebbe confrontarsi a breve con il prefetto. Rispetto agli altri due Comuni, quello sangiorgese ha il problema dei turni dei vigili urbani che, da ottobre, smettono il servizio notturno. In aiuto dovrebbero arrivare le altre forze dell’ordine, come, del resto, successo anche quest’estate per assembramenti e risse. «Per fortuna – spiega l’assessore alla Sicurezza Valerio Vesprini –, di situazioni di assembramenti nei locali ne abbiamo davvero poche. Quando serve, i sangiorgesi sanno comportarsi molto bene. In giro, vedo tutti con le mascherine. Qualche problema c’è solo con i più giovani che, nei weekend, sono un po’ meno attenti».
Francesca Pasquali