FERMO – Polemiche, anche basta. La Cavalcata dell’Assunta esce dalle sue stanze e presenta il bando di concorso per l’artista che realizzerà il drappo per il Palio del 2024. “Non un concorso artistico, ma il desiderio di accrescere la partecipazione attiva della comunità, per aumentare la promozione della storia e della bellezza della città di cui la Cavalcata è un’ambasciatrice” spiega il vicepresidente della Cavalcata, Andrea Monteriù.
L’esperienza vissuta nel 2023, con un dipinto realizzato su pala di legno e non su stoffa, tra l’altro neppure così originale ma parte di una serie di prodotti simili, ha segnato la Cernita. Si cambia quindi e non hanno dubbi i vicepresidenti, per l’artista che vincerà sarà un modo per rendersi parte della storia. Il concorso artistico è aperto ad artisti italiani e stranieri, unico vincolo l’essere maggiorenne. “Possono partecipare anche le scuole, nel 1997 il palio fu realizzato realizzato dall’istituto d’arte di Fermo” ricorda .
Il bozzetto dovrà essere 30x40 centimetri, con sviluppo verticale, raffigurante in scala la composizione dell’opera. Il soggetto raffigurato dovrà basarsi sulla corretta corrispondenza con il significato storico e religioso e il periodo rappresentato. “All’artista – prosegue Monteriù - viene lasciata l’originalità dell’opera, ma deve mantenere la sacralità della figura della Madonna, la bellezza architettonica della cattedrale e l’eleganza dei cavalli”.
Non solo: l’opera dovrà incorporare colori o simboli delle dieci contrade. “L’artista potrà usare tecniche personali, fermo restando che il drappo deve poi poter essere conservato nel tempo”. Il bozzetto va inviato all’ufficio protocollo entro il 14 aprile 2024 il plico chiuso con due buste: la prima con l’opera, la seconda con i l curriculum e gli allegati richiesti. Entro due settimane la commissione valuterà i lavori e il 28 aprile annuncerà, il vincitore. Che poi consegnerà il drappo entro il 7 luglio.
La commissione giudicante è composta dal vicesindaco Torresi, i due vicepresidenti della Cavalcata, l’assessore alla cultura, il rappresentante della curia, due esperti d’arte nominati dall’ufficio di presidenza. La commissione valuterà i bozzetti. “L’opera vincitrice, su stoffa o tela, avrà le dimensioni tra i 90-100 e i 180 centimetri. Il drappo sarà poi presentato il 28 luglio in piazza del Popolo”.
Aderenza storica e religiosa, Madonna, cavalli e duomo, oltre che le contrade: da qui l’estro dell’artista dovrà partire. “Una scelta giusta per tante ragioni: stimola la produzione artistica e amplia la conservazione della memoria” riprende una delle giurate, l’assessora Micol Lanzidei.
Mauro Torresi non può che essere contento della scelta, visto che l’anno scorso fu molto critico: “Il palio del 2023 non rispettava le tradizioni, ma lo abbiamo accettato. Con questo concorso la scelta sarà più congrua. Sono felice, perché so che avremo un drappo che la nostra rievocazione merita”.
Adolfo Leoni è il regista che porta con sé storia e futuro: “La Cavalcata deve aggregare oltre che integrare. Il Palio era il gonfalone di seta portato dalle terre amiche fin dal 1182. Nel 1199 arrivano altri comuni che portano il loro palio. Il territorio pian piano cresceva e si aggregava. Il futuro ha un cuore antico, raccontava Verdi. Più cerchiamo l’essenza della Cavalcata, più entriamo nel futuro, non dimentichiamolo mai”.
Chiosa finale per l’altro vicepresidente, Roberto Montelpare: “Un altro step di apertura per una Cavalcata che vuole unire. Chi partecipa non realizza solo un’opera d’arte, è il pezzo che per i contradaioli è simbolo di gioia continua”. All’artista, oltre alla gloria eterna, un ‘premio’ di 500 euro.
r.vit.