di Francesca Pasquali
FERMO - È stato uno degli argomenti più discussi dell’estate. C’è stato
chi (pochi) ha accolto l’idea con favore e chi (tanti) l’ha bollata
come una colossale scemenza. Con un mese e mezzo di ritardo, i banchi
a rotelle stanno arrivando nelle scuole superiori del Fermano. Peccato
che gli studenti siano tutti a casa, a fare didattica a distanza. In
questi giorni, dai camion fermi davanti agli istituti della provincia
vengono scaricate pile di banchi colorati. All’Itet “Carducci
Galilei”, dieci giorni fa, sono arrivati i primi 140. Seduta color
verde acido, appoggio per scrivere e base con sei rotelle. Peccato che
gli studenti abbiamo avuto sì e no il tempo per provarli, visto che,
con un’ordinanza regionale, il presidente Francesco Acquaroli ha
stoppato, dal lunedì, le lezioni in presenza per tutte le scuole
superiori marchigiane, per adesso, fino al 24 novembre. All’Iti
"Montani" è andata anche peggio. I primi 120 dei tanto chiacchierati
banchi voluti dalla ministra Azzolina sono arrivati lo scorso fine
settimana. Fuori tempo massimo. «È un’assurdità, una spesa inutile»,
si lascia scappare un’insegnante. «Che beffa! Soldi sprecati che
potevano essere usati per altro», fa un’altra.
I banchi a rotelle sono stati acquistati dalle scuole con dei fondi
messi a disposizione dal Ministero dell’istruzione. Fondi vincolati,
che potevano essere usati solo per quello. Uno spreco, la
considerazione quasi unanime dei presidi. In tempi di protocolli e
regole da rispettare – il ragionamento –, quei soldi potevano essere
usati per ricavare spazi più ampi dai plessi e per le pure
importantissime sanificazioni. Invece no. E banchi a rotelle siano.
Così, giorno dopo giorno, le scuole della provincia si stanno
riempiendo di postazioni mobili colorate. Che finiscono accatastate
nei magazzini, in attesa che qualcuno, prima o poi, le utilizzi.