di Francesca Pasquali
FERMO - Sulla terza corsia, la Regione dice di fare sul serio. Dopo quello della settimana scorsa, stamattina c’è stato un nuovo incontro con ministero e Autostrade per l’Italia.
Per «entrare nel terzo millennio con le autostrade nella nostra regione, che non possono fermarsi a Porto Sant’Elpidio». Anche se, nel terzo millennio, ci siamo entrati già da vent’anni suonati e come vanno le cose è sotto gli occhi di tutti. «Dove è stata realizzata la terza corsia l’evoluzione è stata positiva, dove non lo è stata c’è un arretramento non solo da un punto di vista turistico, ma anche economico», spiega Francesco Baldelli.
Assieme al collega di giunta Guido Castelli, l’assessore regionale alle Infrastrutture, ieri sera, ha partecipato all’incontro online organizzato dal comitato Viabilità Marche Sud. Con loro, il presidente della Commissione lavori pubblici Mauro Coltorti e il senatore Giorgio Fede, tutti e due in quota 5 Stelle.
S’è parlato dei disagi degli ultimi tre anni e della rabbia sacrosanta di chi continua a incapparci. La galleria “Castello” che va a fuoco. I viadotti sequestrati. Il tir che centra il cavalcavia di Porto San Giorgio. I lavori nelle gallerie per mettersi in pari con l’Europa, appena riaperto il passaggio tra regioni.
«Autostrade avrebbe potuto fare controlli e lavori durante la pandemia, ma li sta facendo ora», sottolinea Coltorti. Per fine mese, ha promesso la concessionaria, le cose andranno meglio. I cantieri saranno smantellati e luglio e agosto respireranno. Ma mancano venti giorni e il bollettino quotidiano di incidenti e code non incoraggia l’ottimismo.
Colpa di «una mancata visione infrastrutturale della nostra regione, di una mancata rappresentanza politica a Roma e di opposizioni tra campanili, senza comprendere che si stava danneggiando tutta la regione», dice Baldelli e ammette: «Non abbiamo progetti esecutivi cantierabili da presentare al governo». Quello della terza corsia da Porto Sant’Elpidio a Pedaso, quello finora «cantierabile», va rivisto, «perché è cambiata la normativa».
Buio pesto, invece, da Pedaso a San Benedetto, «per la fragilità del territorio». Intanto, l’A14 arranca. Il comitato con Orsili paventa una class action «per far capire che il territorio fa sul serio». «Serve un compromesso tra sicurezza e mobilità», chiosa Fede che conferma (leggi) un'app di Autostrade «per computare i ritardi e ridurre le tariffe». Basterà a placare gli automobilisti inferociti?