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Baldassarri si prende la Fermana: "Il mio obiettivo è salvarsi senza play out. Tutti dobbiamo dare il massimo"

24 Marzo 2022

di Valentina Sabelli

FERMO – C’erano tutti per dare il benvenuto al neo mister Baldassarri. la Fermana ha bisogno di compattezza, di convinzione per riuscire a non rovinare una stagione nata sotto altre stelle. C’era il presidente Simoni che ha salutato l’allenatore uscente Riolfo e ha dato il benvenuto a Baldassarri “che ha avuto il coraggio di prendere in mano una squadra in questo momento difficile. Del resto, è un ex canarino e quindi merita tutta la nostra fiducia”. Stessa linea per il dg Fabio Massimo Conti, di nuovo affiancato da Massimo Andreatini, tornato al nido di Fermo, oltre al ds Scala. “Dobbiamo pensare al futuro ovvero a cinque partite”.

È stato poi il turno del protagonista, Gabriele Baldassarri, che ha incassato la fiducia e subito pensa a domenica.

Mister, dopo una lunga carriera da allenatore e da vice, questa è la sua chance?

“Non la prendo come una chance ma come una grande opportunità Quando ho ricevuto la chiamata e ho sentito nominare Fermana, ho risposto d’impeto e d'istinto. Non ho guardato il calendario.”

Ha poco tempo. Domenica il Cesena. Come si prepara un esordio del genere?

“Ho chiesto la collaborazione dei ragazzi. Fortunatamente conosco già qualche calciatore avendoli avuti in squadre in cui facevo allenavo. Questo sarà indubbiamente un punto di forza.”

A proposito di questi calciatori, cosa pensa di Frediani, in quale ruolo o posizione lo vede meglio?

“È una risposta difficile da dare. Ho avuto lui in rosa ad Ancona e lì si giocava in modo diverso e con schemi diversi. Indubbiamente ho trovato un gruppo moralmente abbattuta quindi difficile parlare di un singolo. Il calcio però è questo. Capita di vincere e di perdere e in questo contento dobbiamo ritrovare la volontà e la capacità di risollevarci per riuscire a mantenere la categoria senza dover affrontare i play out”.

Altro calciatore dello stesso anno fu Cognigni che però fu sfortunato, vista la frattura del ginocchio in coppa Italia dopo una tripletta. Come lo ha trovato e cosa si aspetta da lui?

“Luca è fermano. Tutti i calciatori quando giocano nella propria città e per la propria bandiera hanno un quid in più. Mi aspetto che mi dia una mano come sa lui che, conoscendomi, sa già quello che voglio.

Pregi e difetti di questa squadra che ha riscontrato in questi giorni?

“Quando si compongono le squadre si pensa sempre di aver fatto del proprio meglio, poi in queste situazioni si cerca il pelo nell’uovo. Cercheremo di dare il massimo poi vedremo se il nostro massimo basterà”.

Quali sono i principi e le tattiche che a lei piacciono di più?

“A cinque giornate dalla fine è difficilissimo agire a livello tattico. Non opterò per stravolgimenti, ma ci sarà qualche nuova idea”.

La sua ultima esperienza da allenatore nel 2020 poi tanti ruoli da vice. È una sua scelta?

“Il salto di categoria lo feci all’Ancona. Ero in eccellenza quell’anno e da lì venni chiamato da mister Brini per la città dorica. Si vinse il campionato e andammo in B. Poi la Ternana in Lega Pro. Con Brini sono cresciuto”.

Ginestra, 43 anni ancora in porta. Stupito?

“Paolo è da ammirare per ciò che sta facendo. Un valore aggiunto per il suo carisma”.

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