FERMO – Se la più importante banda di musica reggae della storia italiana ha scelto il Bababoom Festival di Fermo per esibirsi, qualcosa vorrà pur dire. L’appuntamento che anima Marina Palmense torna dopo due anni di stop per la pandemia, del resto se c’è una cosa che caratterizzava il Bababoom è proprio la comunità e lo stare insieme, con gli Africa Unite, tra i tanti ospiti, protagonisti.
Si parte il 20 luglio e si ballale fino a domenica, piedi scalzi e sorrisi sono i due must dell’iniziativa. A guidare l’associazione, che durante l’anno si occupa anche di tenere pulita e fruibile l’area verde, è Andrea Borraccini: “Per noi è un’edizione storica, la riprova è nel cartellone”.
Perché non ci saranno solo gli Africa Unite, ma anche e soprattutto Julian Marley, figlio di Bob, per cui si sono già prenotati in 1500. “Resterà per più giorni, ha scelto Fermo, poteva esibirsi a Milano ma voleva passare del tempo in questa zona dell’Italia”.
Il format non ambia: la giornata si apre alle 7 del mattino con meditazione yoga, che viene bissato al tramonto. Poi lezioni sul mondo rasta e del reggae, affrontando il lato culturale. Dalle 14 la musiva, prima in spiaggia poi dalle 20 nello spazio principale. Che ha due anime, visto che c’è anche un concorso nazionale dedicato a band emergenti. Ci sarà l’anima dance e quella Dub.
Il Comune garantisce la sicurezza, l’assessore Torresi ha pianificato tutto la meglio con la prefetta Filippi: “Per Marina Palmense è la manifestazione più attraente, mancando anche la consueta sagra delle vongole. Al Bababoom si rispetta l’ambiente e si parla di pace, fa bene a tutti”.
Ascolta e annuisce Micol Lanzidei, assessora all cultura: “Cultura è diversità, il Bababoom ne è un esempio vincente che ci accompagna tutti”.