FERMO – Parigi chiama, le imprese fermane rispondono. Non di sole scarpe vive l’uomo, come si sa la primaria attività è quella dell’alimentazione. Ea Parigi, all’interno del Sial, la biennale dedicata al settore dell'agroalimentare internazionale i cocktail si bevono con una cannuccia bio e gluten free della marchigiana Canù, si pranza con la pasta Spinosi Zero Glutine (ma più proteine) di Campofilone.
E proprio Spinosi ha ottenuto il riconoscimento più importante: il SIAL Innovation Selection che premia il cibo di domani e i prodotti innovativi e sostenibili.
Tra i 7mila espositori provenienti da 30 Paesi c'è anche una delegazione di imprese marchigiane, rappresentative di oltre 10mila dipendenti, approdate nella capitale della gastronomia mondiale con Camera di Commercio delle Marche e la sua Azienda Speciale Linfa, guidata dal presidente Mariani, e Regione Marche.
"Per noi – sottolinea Spinosi – è stata l’opportunità di ripetere esperienze del genere per entrare in contatto con le reti distributive locali. Siamo stupiti della varietà di contatti ottenuti già nei primi due giorni di fiera". Gli fa eco Graziella Ciriaci, presente con i suoi salumi: “Ci troviamo in una delle migliori vetrine del mondo per il food, abbiamo avuto incontri interessanti con importatori di USA e Cina”.
A questo si è aggiunto, fuori salone, l’appuntamento con stampa internazionale e buyer organizzato da Camera e Regione. “Vorremmo che i nostri prodotti parlassero dei nostri territori a buyer esteri e li invogliassero non solo a comprare made in Marche ma anche a venirne a fare esperienza. L’ultima rilevazione turistica condotta come sistema delle Camere di commercio mostra la Francia ai primi posti non solo come partner nell’interscambio commerciale ma anche come Paese di provenienza dei turisti” aggiunge Gino Sabatini, numero uno camerale che visitano le Marche”.
Si chiude così una fiera importante perché legata al mondo della grande distribuzione e al mondo alberghiero: “Olio, caffè, barrette bio, abbiamo davvero un paniere ricco e di qualità e i buyer – conclude Gianfranco Santi, vicepresidente Linfa – l’hanno capito, capendo che la Merche son artigianalità ma anche prodotti di alta qualità alimentare”.
@raffaelevitali