MONTEGRANARO – “Abbiamo un enorme problema, ma sta passando sotto traccia sulla testa di tutti” sottolinea Dino Pesci, vicepresidente dell’Avis di Montegranaro. Il problema ha un nome: chiusura dei centri di prelievo e raccolta territoriali dell'Ast 4.
“Dopo l’era del presidente provinciale Rossi, un medico che non poteva di certo attaccare troppo l’Ast, mi aspettavo un cambio di passo. Invece stiamo andando peggio” prosegue Pesci, per anni anche membro del direttivo provinciale.
“A marzo, durante l’assemblea dell’Avis fermana, era emersa l’assenza di due medici al centro trasfusionale. E si sapeva che avremmo perso la primaria in estate per pensionamento. Ma nessuno ha fatto qualcosa, nonostante la primaria mese per mese ci mostrasse con i dati le difficoltà dei centri periferici”.
Per capire: 12 giornate perse ad aprile, 27 a luglio e 35 in previsione su agosto. Il che significa sette su otto a Montegranaro, dieci su undici a Montegiorgio e via con Porto San Giorgio fino ad arrivare a Sant’Elpidio a mare completamente chiuso. Paliamo di almeno 300 donazioni in meno al mese. “Questo allarme è stato lanciato dalla primaria che ha convocato il direttivo a metà luglio annunciando le difficoltà, non avendo più i medici per prelevare il sangue”. Ma nessuna risposta.
Quello che sottolinea Pesci “è che tutto andrà peggiorando visto che i nostri centri periferici non supererebbero le nuove norme. Vanno implementati e in fretta”.
Dopo l’allarme lanciato dalla dirigente Siracusa, la presidente provinciale ha chiesto un incontro al direttore generale Grinta che ha annunciato il bando per il nuovo primario in autunno. “Per cui ci troveremo con tre medici in meno, visto che avevamo una primaria come la Siracusa che riusciva a muoversi tra il Murri e il coordinamento regionale”.
Il paradosso è che i centri di raccolta vorrebbero lavorare, ma non sono messi in condizioni di farlo: “Abbiamo garantito l’autosufficienza fino alle 20 chiusure, ma ora temiamo che dopo agosto le chiusure proseguiranno fino a fine anno, ovvero fino alla nomina del nuovo primario o almeno all’assunzione di uno dei due medici mancanti”. Quantomeno che l’Ast usi i tirocinanti.
“E’ ora di dire basta a questa situazione, non è mai successo che Montegranaro fosse chiuso per sette giorni su otto, noi normalmente due mattine a settimana lavoriamo”.
Il problema è che il sangue serve, non solo al Murri che è al momento coperto: “Forse è ora che la nostra presidente si dimetta, non è in grado di gestire l’Avis provinciale. Manca anche la campagna nelle scuole, sembra più una Pro Loco che un ente che indirizza e sollecita le comunali. Stiamo anche perdendo soci e così sangue, pensiamo che siamo passati da 6548 sacche di sangue del 2021 alle 3169 di agosto 2024”.
Chi vuole può donare a Fermo, sia chiaro “ma chi prende la macchina e perde ore per farlo? Il donatore va agevolato, è ora di capirlo” conclude Pesci.