FERMO – Cara benzina, per non parlare del diesel. Ma anche chi ha scelto il metano non se la passa meglio. E così, tante imprese dell’autotrasporto a rischio. “Il trend è negativo da anni, basti pensare che nel 2016 nel Fermano erano 336 e oggi sono 298. Un calo dell’11% che riflette quello regionale” spiega il presidente di Cna Fermo, Emiliano Tomassini.
“Parliamo di posti di lavoro, basta dire che un autotrasportatore su dieci ha abbandonato il suo tir in questi cinque anni. Del resto - prosegue - siamo il settore più colpito dal caro energia”. La soluzione adottata dal Governo, ovvero il taglio dell’accise, ha avuto un impatto relativo come la concessione del credito d’imposta del 28%.
“I 500 milioni di euro per gli autotrasportatori previsti dal Decreto Legge 50 per compensare i maggiori costi del carburante, sono uno stanziamento straordinario, su cui peraltro al momento sono in corso interlocuzioni tra Governo e Commissione Europea per definire una linea condivisa. Si tratterebbe di un fondo che potrebbe forse essere non sufficiente” chiarisce Tomassini che chiede misure strutturali.
A beneficiare del credito di imposta sono i veicoli destinati al trasporto merci in conto terzi, classe ambientale Euro 5 e 6 con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate. L’importo riconosciuto a ciascuna impresa sarà commisurato al quantitativo di litri consumati nel 1° trimestre 2022.
“Nell’ultima settimana, nonostante i provvedimenti presi – chiosa Emiliano Tomassini - il costo del carburante è tornato a superare i 2 euro al litro, con una tendenza al rialzo: il problema sta peggiorando, se vogliamo sopravvivere occorrono misure diverse e incisive”.