FERMO – Il ‘NO’ è di quelli che fanno rumore. Sono già in tanti e sono convinti di farcela: sono i membri del Comitato Referendario Contro l’autonomia differenziata. Ne stanno nascendo in ogni provincia, oltre che quelli regionali, ha firmato nel fine settimana anche la segretaria Dem Chantal Bomprezzi. Nel fermano si sono ritrovati nella sede della Cgil anche esponenti della Uil, non la Cisl, i partiti di opposizione al Governo e, a livello nazionale, 34 associazioni. Tutti pronti a firmare il requisito referendario abrogativo della legge Calderoli sull’autonomia differenziata.
Un obiettivo no semplice, servono 500mila firme. “Come Comitato Fermano siamo partiti da Montelparo, per ricordare il compagno Massaccesi, morto prematuramente, e proseguiremo su tutto il territorio” spiega Alessandro De Grazia, segretario Cgil fermo a nome dei componenti.
“Siamo fortemente convinti che questa legge vada abrogata perché aumenterà i divari territoriali e peggiorerà le già insopportabili diseguaglianze sociali, a danno di tutta la collettività e, in particolare, di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne. Per queste ragioni saremo impegnati fino a fine settembre per raccogliere quante più firme possibili e per spiegare, nei banchetti e nelle iniziative che come Comitato organizzeremo, alle cittadine e cittadini le ragioni della nostra contrarietà”.
Tani i motivi: divide il Paese, impoverisce il lavoro, colpisce la sicurezza, smantella l’istruzione pubblica, privatizza la salute, frena lo sviluppo, frammenta le politiche ambientali. “questi alcuni dei punti chiave per il nostro NO” conclude De Grazia ringraziando i partecipanti fermani, ovvero:
Cgil, Uil, Anpi, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Italia Viva, Legambiente, Arci, Rete Studenti Medi, Udu Unione Degli Universitari Gulliver, Libera.