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Aumenti dovuti e scelte politiche, a Monte Urano la politica si accende anche sui rifiuti

4 Settembre 2024

MONTE URANO – Dentro le stanze del comune di Monte Urano si vive ancora tra quel che ‘hanno fatto loro’ e quel che ‘stiamo facendo noi’. Un mix di responsabilizzazione, di cronaca reale e di giochi politici. Nel caso dell’aumento della Tari, la tassa sui rifiuti, comunicato ufficialmente dal sindaco Andrea Leoni e dai suoi assessori, c’è un po’ di tutto.

“L’aumento è finalizzato esclusivamente ad assicurare la copertura dei costi di gestione del servizio” spiega in maniera corretta l’assessore al Bilancio Marziali riprendendo la tabella approvata in consiglio comunale il 20 aprile.

“L'incremento c’è per effetto dell’aggiornamento delle modalità di determinazione dei costi del servizio integrato rifiuti operato da ARERA su tutto il territorio italiano, come deliberato dalla precedente amministrazione. Come attuale maggioranza ci impegniamo ad ottimizzare i costi futuri e mantenere attenzione alla qualità del servizio” ribadisce Leoni.

Fino a qui, tutto bene. Poi si inizia con il tam tam social, che a Monte Urano sta diventando quotidiano, con reciproche accuse, battute e graffi. Premessa, la decisione di aumentare del 7,20% la Tari per le abitazioni e del 9,81% per le attività è legata al piano che ARERA, Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente, definisce per tutti gli enti.

La scelta che fece l’allora amministrazione Canigola è stata quella di non spalmare su due anni gli aumenti, come fatto da altre amministrazioni che hanno registrato infatti una crescita media del 5%, ma di concentrare, partendo da una dele tariffe più basse della provincia, tutto in un’unica soluzione. In questo modo ad aumento non seguirà un altro aumento, questo si meno spiegabile ai cittadini.

Poteva fare quindi qualcosa di diverso l’attuale amministrazione? Tecnicamente sì, ma avrebbe avuto senso? I conti sono presto fatti e per agire su agevolazioni, piani mirati, aumento della fascia Isee che paga quota ridotta, bisogna fare delle celte politiche. Per Sollini, ex assessore al Bilancio, si potevano usare le risorse finite invece alla Giunta come aumento dell’indennità. Ma è evidente che sia una provocazione politica, in quanto ne sarebbero servite molte di più. E soprattutto servirebbe un nuovo PEF, difficile da immaginare in così poco tempo.

E allora, che i cittadini paghino, che l’amministrazione attuale se ne faccia carico e poi si vedrà se il prossimo anno saprà, con scelte di bilancio mirate, magari andare a ridurre l’impatto della Tari su famiglie e attività commerciali, agendo così in maniera diretta questo aumento dovuto per legge. Lo ha fatto Fermo, ma il costo è stato salato.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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