FERMO - Continua l'impegno dell'Arma dei Carabinieri nella lotta contro le truffe, attraverso un'attività investigativa meticolosa e un'incessante opera di prevenzione.
Si finge carabiniere per mettere a segno una truffa nella vendita di un IPhone. Ma i veri carabinieri, quelli della stazione di Montegranaro, lo smascherano e lo denunciano. Con lui, deferito anche un altro uomo. Si tratta di due pregiudicati, responsabili, secondo gli inquirenti dell'Arma, di aver messo in atto un raggiro a danno di un cittadino residente nel Maceratese.
A Montegranaro i militari, al termine degli accertamenti avviati a seguito della querela formalizzata dalla vittima, con un'attività svolta anche mediante l'analisi dei tabulati telefonici e della documentazione bancaria, hanno denunciato alla Procura di Fermo due uomini 30enni abitanti nella provincia di Taranto.
Gli autori del reato, attraverso Whatsapp, hanno pattuito la vendita di un telefono cellulare I-Phone 15 ed hanno indotto la vittima a eseguire un versamento di 650 euro per mezzo di una ricarica su tessera Postepay; era stata concordata la consegna a mano nei pressi della stazione carabinieri di Civitanova Marche, in quanto il venditore ha fatto credere di essere un fantomatico carabiniere di nome Claudio in servizio presso il comando di Civitanova.
La vittima ha raccontato di essere stata indotta in errore poiché il venditore ha utilizzato nel profilo Whatsapp la foto proprio di un carabiniere. L'acquirente, solo dopo essersi recato presso il Comando Arma di Civitanova Marche e aver parlato con i militari, ha preso atto del raggiro subìto. I carabinieri di Montegranaro, dopo aver svolto approfonditi accertamenti e raccolto utili elementi, hanno denunciato i due presunti responsabili del raggiro.
Inoltre, a Porto San Giorgio, in un caso distinto, i militari della locale stazione hanno denunciato un 68enne di origini campane: il deferimento è avvenuto al termine degli accertamenti avviati dopo la querela formalizzata da un 75enne residente a Fermo, indotto a stipulare, attraverso un falso sito internet di una compagnia assicurativa, una polizza Rca per la quale ha versato la somma di 600 euro, senza mai ricevere in cambio alcun certificato.