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Atim, l'inchiesta di Report divide la politica. Il Pd: che disastro. FdI: Bene Acquaroli

21 Gennaio 2025

Ha fatto rumore la puntata di Report dedicata alla Regione Marche e in particolare all’Atim, l’agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione.

Al termine, due letture completamente diverse sono state date a livello politico. Ma partiamo dal servizio della trasmissione di inchiesta che ha visto protagonista principalmente il governatore acquaroli e i consiglieri regionali del PD, grande asente il direttore Bruschini.

"Atim è un'idea, un progetto che si pone l'obiettivo di poter finalmente iniziare a costruire un percorso solido, concreto, che inizi a lavorare a unire i territori a creare consapevolezza del nostro patrimonio" ha spiegato il governatore che ha alternato momenti di lucida analisi ad altri di forte nervosismo di fronte alla giornalista di Report. Per la minoranza, invece, è solo un «carrozzone», «poltronificio» e «doppione dell'assessorato».

Il servizio scorre veloce tra immaginin della Regione, quasi un super spot, a video fatto con i cellulari dalla minoranza consiliare negli uffici vuoti dell'Atim, pagati 80 mila euro per sei anni di affitto."Abbiamo verificato, il personale era fuori per degli eventi".

Tentenna un po' il presidente sul numero dei dipendenti che per la consogliera Vitri costano 748mila euro. Poi insiste: "12 milioni di euro stanziati dalla Regione sostenendo che avrebbero potuto essere spesi in sanità, posti al nido e invece vanno in quest'agenzia e da lì, a pioggia, a società private con affidi diretti, come i fondi a società romane per la mostra dei Papi a Castel Sant'Angelo o per un evento di promozione dei vini a Gabicce".

Acquaroli su questo non tentenna: "Chiedere a Bruschini, il direttore ha una sua autonomia, ci informava rispetto a quello che faceva ma non entravo nelle procedure. Non posso leggere tutti gli affidamenti. Per Report invece dovrebbe.

Trasmissione che poi ricorda la valutazione su Atim della Corte dei Conti: "Ha moltiplicato costi e attività che avrebbero potuto essere svolte dalle strutture già esistenti della Regione. Inefficienza, caos e poca trasparenza che hanno provocato un deficit di programmazione".

Acquaroli ribatte: ."La Corte dà suggerimenti all'ente. Non è un doppione, l'Agenzia ha tempi più rapidi nell'attività rispetto a un dipartimento della Regione, e ricordando la commissione istituita per fare chiarezza e dare credibilità alla Regione e a chi ha lavorato su Atim".

 Lungo capitolo è stato dedicato alla vicenda Aeroitalia, ora nelle mani dei giuduci tra esposti e ricorsi. Finisce così con Acquaroli che affida una serie di cartelline alla giornalista di Report per approfondire, secondo lui, le questioni.

Da qui nascono le due visioni politiche.

"La puntata di Report ha confermato una gestione disastrosa che, in appena due anni, è costata ai cittadini marchigiani circa 12 milioni di euro. Tra uffici deserti, strani affidamenti diretti - con circa un terzo delle risorse affidate a società romane, quindi fuori dalla nostra Regione - e l'assenza di risultati concreti nella promozione turistica, ATIM si conferma il simbolo degli sprechi e della mancanza di visione politica della giunta guidata dal presidente Francesco Acquaroli" sottolineano i consiglieri Dem.

Aggiunge la segretaria regionale del Pd, Bomprezzi: "Dispiace tantissimo che alla bellissima cartolina delle Marche, mostrata nella prima parte dell'inchiesta 'Let's Marchè di Report, segua una seconda parte così dolorosa per chi ha veramente a cuore la nostra regione. Un Presidente che è anche Assessore al Turismo e non conosce ciò che delibera e ciò che fanno i suoi nominati è un fatto gravissimo, che non può che indignare tutti i marchigiani. Come possono i cittadini fidarsi di una gestione che ha distribuito denari pubblici senza alcun criterio e senza risultati concreti per il territorio?" ha aggiunto Bomprezzi.

Visione opposta quella della segretaria regionale e senatrice Elena Leonardi: "Quella di Report è stata un’operazione a vuoto del PD Marche che, in evidente difficoltà, chiama ai rinforzi i giornalisti di Ranucci nel tentativo di sparare sul centrodestra. Ma fa cilecca e riesce a collezionare soltanto l’ennesima figuraccia raccontando qualcosa che resta solo nelle fantasie della Vitri&Co. Quello che tutti i marchigiani hanno potuto vedere ieri in tv è un classico servizio ad orologeria in vista delle prossime elezioni regionali, a cui ormai Report ci ha abituati. Perché non si sono invece occupati dell’inchiesta della Procura in corso a Pesaro su quello che succedeva in Comune quando era sindaco Matteo Ricci? Report sbaglia mira e il risultato è stato un servizio giornalistico basato solo su illazioni, puntualmente smentite dal presidente Acquaroli che ha dimostrato, alla giornalista e ai cittadini, con numeri e dati incontrovertibili, che la realtà non è quella che racconta Report".

Per la Leonardi "il turismo nelle Marche cresce, con record assoluti segnati già nel 2022 e confermati nel 2023 e nel 2024, con oltre 11,4 milioni di presenze e un aumento dei turisti stranieri. Le politiche del presidente Acquaroli hanno colmato un gap accumulato da decenni di governi regionali di sinistra e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ecco perché alla fine Report si è ridotto ad uno sfiatato megafono del Partito Democratico marchigiano, diviso e litigioso, che chiama i rinforzi da Roma non avendo più nessuno nelle Marche che li ascolta".

In mezzo a tutto questo due figure ne sono uscite meglio: il sindaco Paolo Calcinaro che con orgoglio ha rivendicato di non aver avuto risorse dall'Atim, ma che con la sua battuta in fermano ha anche dato l'idea di non condividere l'uso fatto dei 12 milioni, e l'imprenditore Simone Mariani, impegnato nel recupero di un borgo abbandonato nel Piceno, tutto con fondi propri "anche se - ha spiegato - rimesso a posto potrebbe aumentare il PIL della regione e quindi meriterebbe investimenti".

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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