MONTEGRANARO – Un sistema strutturato, radicato e organizzato. Con la testa ben piantata a Montegranaro, dove un imprenditore quarantenne, stando alle indagini della Guardia di Finanza, dirigeva le danze.
Dodici persone arrestate, nove portati in carcere e tre ai domiciliari, al termine dell’operazione condotta dai Gip di Ancona e Ascoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. I dodici sono indagati, insieme con altre 132 persone, per i reati di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, reati fiscali, riciclaggio e auto-riciclaggio.
L’operazione si chiama ‘Background’ ed ha radici lontane, nel 2017. “L’operatività finanziaria segnalata era caratterizzata da un ingente flusso di denaro “travasato” da conti correnti bancari e/o postali riferibili a società di capitali su rapporti bancari e/o postali riconducibili a persone fisiche, titolari di ditte individuali, che provvedevano, contestualmente e per importi pari agli accrediti ricevuti, al prelievo in contanti” spiega il comando di Fermo.
Una volta analizzati migliaia di flussi finanziari, per il Gip erano evidenti le prove di una associazione per delinquere radicata, quantomeno dal 2014, in tutta la Regione Marche. “Gestiva 90 aziende, tra società di capitali e imprese individuali, attraverso le quali sono state emesse fatture per operazioni inesistenti, per un ammontare complessivo di circa 130 milioni di euro a favore di “clienti” operanti in numerose Regioni, tra le quali, Lazio, Veneto, Campania, Lombardia, Toscana, Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Abruzzo oltre, naturalmente, le Marche”.
Quello che è ritenuto il vertice del gruppo in una delle intercettazioni si diceva sicuro di non essere scoperto perché “tanto la finanza su quella mia…cioè con me non ce la fa perché ho 50 aziende…tutte collegate…tutto un miscuglio che sembra…che per trovare una fessura ci vogliono 20 anni…ci vogliono 20 anni alla finanza per trovare una fessura….capito”. Così si legge in uno stralcio fornito dagli inquirenti che sono convinti che sia una “organizzazione per delinquere che annovera, tra i suoi principali promotori, organizzatori ed esecutori, soggetti connotati da plurimi precedenti penali specifici e persino un soggetto più volte “indiziato” di appartenere ad ambienti della malavita organizzata siciliana e campana”.
Ad accelerare l’operazione il fatto che “il dominus di Montegranaro dell’associazione a delinquere ha evidenziato chiaramente l’intento di utilizzare le sue numerose società di comodo per avanzare richieste per usufruire delle agevolazioni e delle misure a sostegno dell’economia stanziate a seguito emergenza COVID-19 per centinaia di migliaia di euro, sfruttando i falsi volumi d’affari generati in passato da tali imprese”.
La Finanza ha così stroncato sul nascere il possibile illecito incasso di somme destinate invece ad aziende penalizzate dal Coronavirus.
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