FERMO – Si lavora dentro il Murri, le eccellenze non si fermano. La buona notizia arriva dal reparto di Otorino diretto dal dottor Stefano Dallari. “Abbiamo asportato un tumore del nervo acustico, benigno ma dentro al cranio, con l’utilizzo di uno strumento di visione tridimensionale: un esoscopio” spiega il medico.
Si tratta di una telecamera che inquadra il campo operatorio e proietta le immagini su uno schermo 3D. Il chirurgo opera guardando direttamente sullo schermo, attraverso gli appositi occhiali. “Uno strumento – spiega il direttore dell’Asur 4, Licio Livini - donato dalla Fondazione Carifermo, dietro sollecitazione e richiesta del dottor Stefano Dallari. È il primo strumento del genere nelle Marche ed uno dei pochi in Italia”.
Dallari lo ha usato per l’orecchio, ma in realtà è funzionale anche per urologia, ortopedia. Nato per la neurochirurgia, è diventato un riferimento per gli interventi sulla base del cranio anteriore (attraverso il naso) e laterale (attraverso l’orecchio). Lo strumento diventa quindi un riferimento per l’intera Chirurgia e perno dell’equipe che ha unito il Murri al reparto di Neurochirurgia di Ancona diretta dal dottor Iacoangeli. Un gioco di squadra che ha permesso alle due strutture di elevare la loro capacità.
“Tutto nasce dalla stima e dalla grande sintonia professionale tra me e il professor Iacoangeli, che fin da subito si è arricchita di sentimenti di amicizia e di totale collaborazione. Questa nostra passione professionale non avrebbe però portato a nessun risultato senza la comprensione e il sostegno delle direzioni dei nostri ospedali” ribadisce Dallari.
Che poi con orgoglio sottolinea: “Lo dico da 15 anni: il Murri ha ottimi professionisti, medici, infermieri e personale di supporto. In più c’è uno spirito di collaborazione molto positivo”. Se dotata di strumenti, anche la piccola Fermo può brillare.
Tornando all’intervento, Dallari entra nel tecnico: “Ennesima dimostrazione di efficienza, perizia e motivazione di tutto il comparto operatorio, senza dimenticare la costante disponibilità e collaborazione degli anestesisti, in sala operatoria e in terapia intensiva, degli infermieri che preparano i pazienti all’intervento e li assistono durante la degenza, dei radiologi e di tutti I colleghi che collaborano nell’assistenza di questi casi particolarmente complessi”.
Raffaele Vitali