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Asite, il rifiuto diventa energia e concime: biodigestore di Fermo pronto in 450 giorni. "Impianto da trenta milioni"

24 Marzo 2025

di Raffaele Vitali

FERMO – Trentasei milioni di euro di lavori in partenza. Con la firma tra direttore lavori e ditta, il cantiere per il biodigestore in contrada San Biagio a Fermo è realtà.

“Asite ha avuto la capacità di vedere il futuro e di capire il potenziale di questo impianto. Il problema erano le risorse. L’Asite ha cominciato a progettare, si è fatta trovare pronta se fosse uscito il finanziamento” spiega il sindaco Paolo Calcinaro. “Ci lavoriamo da anni, abbiamo iniziato durante il primo mandato” precisa l’assessore all’ambiente Alessandro Ciarrocchi

L’occasione l’ha offerta il bando Pnrr, che riguardava il centro sud Italia: ci sono state 550 domande e Fermo è arrivata nell’ultima posizione utile per il finanziamento, 13esimi. “Ci siamo trovati a preparare l’appalto unico più grande del Comune di Fermo. Un lavoro complesso e duro che ci ha portato alla ditta aggiudicataria che arriva dalla Puglia” prosegue il sindaco. “Una ditta esperta, sono tra i leader nel settore” precisa il dirigente Alessandro Paccapelo.

Il presidente dell’Asite, Alberto Paradisi, entra nel dettaglio dell’impianto che renderà protagonista il forsu, detto anche umido. “Quando il rifiuto arriva in discarica, viene trattato per garantire la separazione da metalli e sabbia. Finita questa parte, nelal prima ara del nuovo impianto, entra nelal fase di produzione del biometano all’interno dei silos”.

L’obiettivo è produrre tre milioni di metri cubi all’anno di biometano, lavorando 35mila tonnellate di rifiuti organici. Oltre a questo verranno depurati 28mila metri cubi all’anno di acqua che saranno riusati. “C’è anche una parte solida che resta, l’abbiamo calcolata in 12mila tonnellate di ammendante, fondamentale per l’agricoltura. Come capite, parliamo davvero di circolarità del rifiuto” prosegue il presidente.

Attualmente il compost prodotto dagli impianti già presenti in discarica viene regalato agli agricoltori, “una volta che il biodigestore sarà a pieno regime, valuteremo se proseguire così  fare accordi con società per farne un’ulteriore entrata, considerando che sarà di qualità molto alta”.

Importante sarà comunicare al meglio la struttura, per far capire ai cittadini “che il rifiuto organico del territorio diventerà biometano e sarà rimesso in rete. Un rifiuto che porta beneficio per la comunità” riprende Paradisi.

I tempi di realizzazione sono stringenti, a disposizione ci sono 458 giorni. “I tempi li detta il Pnrr, considerando che 25 dei 36 milioni sono un finanziamento europeo, i restanti arrivano da un mutuo flessibile della società. Partiamo con una base di 27mila tonnellate, quelle oggi gestite in discarica. Cresceremo nella raccolta differenziata e lavoreremo per recuperare le tonnellate mancanti a far lavorare a pieno regime l’innovativo impianto. Vogliamo essere un riferimento comprensoriale, considerando che al momento siamo l’unico biodigestore in fase di realizzazione” concludono Paradisi e Calcinaro.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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