di Raffaele Vitali
PEDASO – “Il dirigente Goffi e l’assessore regionale Baldelli ci hanno assicurato che le barriere, come previste, non si faranno mai, ma non hanno indicato cosa fare per mitigare il rumore dei treni e quindi accrescere la sicurezza”. Nella sua lettera ai vertici politici delle Marche, dagli onorevoli agli assessori regionali, il sindaco di Pedaso Vincenzo Berdini è molto chiaro. Una lunga missiva che ricostruisce problematiche e chiede chiarimenti. Veloci, però.
Magari come quell’alta velocità a cui ambisce Pesaro. “Non si può giocare con un'opportunità storica come quello dell'arretramento della ferrovia, perché il rischio che corre la regione è quello di rimanere isolata. Una questione che si chiuderà nelle prossime settimane - ha ricordato in consiglio comunale il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci -. Sono molto avvilito e infastidito per il dibattito che si è creato in Regione, perché non ci si rende conto di che treno sta passando e quale sogno può realizzarsi per la provincia. L'alta velocità ha cambiato la mobilità del nostro Paese e continuerà a farlo. Quello della ferrovia è un tema fondamentale dal punto di vista ambientale e dello sviluppo delle Marche, perché il passaggio di più treni significa avere più sviluppo e meno inquinamento. Vorrei fosse chiaro a tutti”.
Ben chiaro ce l’ha la piccola Pedaso: “Si ritiene che l’arretramento di tutta la linea per portare l’Alta Velocità costerebbe 50 miliardi. Una spesa ritenuta insostenibile. Ma considerando che ci vorranno almeno dieci anni, trovo incredibile che uno Stato non sia in grado di stanziare 5 miliardi all’anno per di più spalmati su cinque regioni”.
Insomma, serve una vera visione: “Nel mentre, si potrebbe trasformare la vecchia linea in una metropolitana leggera di superficie affiancata da una ciclabile”.
Non è sognare, ma è progettare come fa un sindaco non solo pensando al domani. “Insieme troviamo soluzioni per evitare di avere una costa di serie A, la tirrenica, e una di serie B, l’adriatica” conclude Berdini. A cui fa eco Ricci: “Mi appello al presidente della Regione Marche Acquaroli: in momenti storici come questi servo amministratori lungimiranti”.
Raffaele Vitali