PORTO SAN GIORGIO – Si può guardare in due modi il progetto che riporterà a splendere il porto sangiorgese. Il primo è quello estetico e di fruizione pubblica, il secondo quello tecnico e di utilizzo.
Chiaramente, il primo colpisce l’occhio del cittadino ed erano in tanti dentro il teatro di Porto San Giorgio per la presentazione a cui hanno preso parte il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, e il sottosegretario di Stato, Alessandro Morelli.
Entrambi i lati trovano la loro concretezza nei 7.2 milioni di euro che Morelli ha portato da Roma, dopo il lungo lavoro ‘politico’ del prescindete Acquaroli, oltre che del sindaco Vesprini e dell’assessore Senzacqua. “Non abbiamo mai avuto un finanziamento così grande. Grazie alla Regione Marche, che ha scelto la nostra infrastruttura, e al Governo”. Acquaroli incassa il grazie e rilancia: “Vogliamo cambiare il modo di vivere il porto, vogliamo farne un perno del turismo e dell’immagine della regione”.
Partendo dal lato scenico, ci sarà tanta natura nel nuovo porto, quantomeno nella parte pubblica, che è quella più a sud. Aree verdi, con pinte autoctone e palme, luigi funzionali a promuovere la biodiversità. Ci sarà uno spazio per eventi che accresce il senso di comunità con attenzione alla fruibilità e all’accessibilità. “Non mancheranno aree giochi, aree di passeggio e il collegamento con la ciclovia adriatica con uno spazio allestito con colonnine di ricarica coperte con tettoie in legno con soprastante fotovoltaico” si legge nella relazione tecnica ed è emerso nelle parole dell’assessore.
Il lato fondamentale è invece quello raccontato dallo stesso Acquaroli che mira all’adeguamento morfologico e strutturale del porto. “Ci sarà un intervento per eliminare o ridurre l’insabbiamento dell’imboccatura. Verrà costruita una vasca di colmata con la funzione di contenere i sedimenti provenienti dai dragaggi e non compatibile con il ripascimento dell’arenile. Permette di gestire elevati volumi di materiale di dragaggio, risolvendo sia bonifica che funzionalità portuale. La vasca di colmata, inoltre, consente la realizzazione di nuove aree da destinare a svariati utilizzi come quello portuale, sportivo, naturalistico ed attrattivo”.
Il messaggio di Acquaroli è chiaro: la Regione ha fatto il suo, finanziando anche Civitanova e Numana, ora sta al Comune. “Abbiamo seguito un modello matematico per decidere come intervenire contro l’insabbiamento. Poi abbiamo aggiunto servizi di sviluppo, penso alla pesca sportiva e a una ciclabile interna” ha raccontato l’assessore Senzacqua.
Se non ci saranno intoppi, entro il 2029 il nuovo porto sarà realtà. Restano due step: l’approvazione del progetto esecutivo e il recupero di altri sette milioni di euro. Ma intanto si parte e di certo l’insabbiamento diventerà solo un brutto ricordo.
“Siamo partiti – conclude Senzacqua ringraziando per la presenza i consiglieri regionali e il presidente della Provincia - da uno studio di massima della propagazione del moto ondoso partendo dalla situazione attuale della struttura portuale e valutando gli effetti della stessa nell’ipotesi di spostamento dei bracci del porto”.