MONTEGRANARO - Giuseppe Bronzino ha detto sì. La firma del direttore generale per gli incentivi alle imprese del Mise era attesa. L’azione della presidente Moira Canigola è arrivata a compimento. Parla poco sui social, non va spesso sui giornali, ma lavora la presidente. E la spalla trovata in Guido Castelli, assessore regionale alle aree di crisi, è di quelle forti. L’ex sindaco si è messo in moto e ha ottenuto la proroga.
La nota del direttore generale è chiara: “Con circolare 31 agosto 2020, n. 3085 sono stati individuati le modalità e i termini di presentazione delle domande di agevolazione per la selezione di iniziative imprenditoriali nei territori dei comuni dell’area di crisi industriale complessa del “Distretto delle pelli-calzature Fermano-Maceratese” tramite il ricorso al regime di aiuto di cui alla legge n. 181/1989. A seguito della richiesta formulata dalle Istituzioni locali, di una proroga del termine di presentazione delle domande, necessaria per consentire alle imprese di elaborare i propri progetti di investimento sfruttando un più lungo arco temporale, il termine finale di cui al punto G.2 della predetta circolare 31 agosto 2020, n. 3085 è prorogato alle ore 12 del 13 marzo 2021”.
Soddisfatta la Canigola, soddisfatto il presidente dei calzaturieri Valentino Fenni: “Una cosa giusta e inevitabile viste le difficoltà del momento. Diamo una possibilità, una speranza. La possibilità di presentare progetti per altri due mesi sarà utile al territorio perché permetterà alle aziende di guardare oltre alla pandemia. Le poche richieste che sarebbero pervenute fino a oggi è perché in questo momento non esiste un settore che riesca a guardare al domani con una forza tale da ragionare su investimenti milionari, seppur agevolati. Noi eravamo in crisi prima della pandemia, la possibilità di presentare anche progetti in rete è un’occasione da non perdere”.
Ed è vero che l’economia stenta in generale. Ma è il settore moda quello più colpito, come dimostra il direttore di Cna Moda, Alessandro Migliore: “Le statistiche sono impietose per il nostro territorio. I numeri rappresentano aziende, capitali, risorse umane, capacità, esperienze, mercati che non ci sono più. Occorre intervenire subito per arginare conseguenze ancora più devastanti sul settore e sull’intero territorio fermano-maceratese”.
Mentre si parla di investimenti, c’è chi teme che un’azienda su tre chiuderà non appena verranno sbloccati i licenziamenti. Se i ristori sono la soluzione immediata, quello che Migliore vorrebbero dal sistema sono politiche di rilancio. “Dal rifinanziamento dello strumento del Simest per l’internazionalizzazione alla digitalizzazione di prodotti e collezioni fino all’inserimento di figure in azienda capaci di far fare il salto tecnologico” prosegue Migliore che conferma una sintonia di pensiero con il numero uno degli industriali Fenni (leggi).
@raffaelevitali