Ci sono numeri uno di nome e di fatto: Juan Luca Sacchi di Macerata e Daniele Orsato di Schio. Due arbitri di calcio, lontani come età ed esperienza, che nel giro di poche ore dirigeranno le due gare più importanti.
Il primo, nato a Treia, figlio d’arte cresciuto nelle Marche, fischierà stasera la finale di ritorno tra Frosinone e Spezia, con gli ospiti che hanno vinto la gara di andata per 1-0. È il big match di categoria e per Sacchi il biglietto di ingresso nelal prossima stagione dove, a 35 anni, sarà protagonista sui campi di serie A con più costanza.
Il secondo, invece, è l’emblema di quanto in Italia, come in tutte le cose, siamo bravi a criticarci. L’arbitro, a cui non sono mai negate critiche tra moviole e commenti, è stato scelto per dirigere domenica la finale di Champions League. “La designazione di Orsato, con assistenti e quarto uomo italiano - dichiara il Presidente della Figc Gabriele Gravina - rappresenta un motivo di orgoglio per tutto il movimento calcistico italiano”.
Non è la prima volta, anche perché di squadre italiane che arrivano in finale ormai non se ne vedono da tempo. “Saranno ancora una volta gli arbitri a rappresentare l'Italia in un palcoscenico così importante a dimostrazione dell'alto livello dei nostri direttori di gara”. Avanti tutta, dal primo al triplice fischio finale, con chi ha raggiunto il massimo, gli manca solo una finale mondiale, e di chi ha una nuova occasione per dimostrare che è il fischietto del futuro.
@raffaelevitali