Nel 2018 e poi ancora nel 2019, l'Anac guidata da Raffaele Cantone aveva segnalato la mancanza della certificazione antimafia in undici aziende appaltatrici, nelle cui visure camerali figurerebbero solo i codici fiscali, e i rapporti di alcune ditte operative nella costruzione delle casette con ambienti legati alla 'ndrangheta. Se l’Anac certificava un problema, la Cgil aveva sollevato dubbi su appalti e subappalti per la costruzione delle Sae, fornendo anche u dossiere alla Guardia di Finanza in merito all’utilizzo, per la Cgil sfruttamento, degli operai rumeni nei cantieri. Nel luglio 2018 il primo blitz del Gico di Ancona negli uffici, a cominciare da quello del capo della protezione civile delle Marche, David Piccinini. Che oggi è tra i 35 indagati, 20 persone e 15 aziende, dalla Procura di Ancona.
Per Piccinini oggi si è esposto il capo nazionale della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che ha espresso la sua vicinanza a David Piccinini, direttore della Protezione Civile della regione Marche, e ai colleghi della struttura regionale che in queste ore hanno ricevuto una notifica di conclusione delle indagini relative alla realizzazione delle Soluzioni Abitative di Emergenza, le 'casette' S.A.E.
Il pm Irene Bilotta, che ha coordinato il lavoro delle fiamme gialle, contesta loro, a vario titolo, i reati di abuso di ufficio e di truffa. Secondo quanto sarebbe emerso nel corso delle indagini durante due anni, alcuni dei lavori sarebbero stati affidati a ditte che non avevano i requisiti necessari e, in particolare, l'iscrizione all'anagrafe antimafia e alla cosiddetta 'White list': un impedimento bypassato con certificazioni rilasciate dagli uffici della Regione Marche che gli inquirenti ritengono false.
“A queste persone che si sono messe completamente a disposizione del Sistema di protezione civile e delle loro comunità, lavorando senza sosta per poter garantire un tempestivo superamento della fase emergenziale, rivolgo il mio sincero e sentito ringraziamento per l'impegno e il grande spirito di abnegazione dimostrato. E nel sottolineare la massima fiducia nell'operato della magistratura- conclude il Capo della Protezione civile- mi auguro che questa vicenda possa essere chiarita nel più breve tempo possibile, anche alla luce della normativa emergenziale che ha presidiato l'azione pubblica" ribadisce Borrelli.
Tra gli indagati, oltre a Piccinini, figure apicali dell’Erap, tecnici, imprenditori e il capo del consorzio Arcale che vinse l’appalto per la costruzione delle Sae. Ora gli indagati hanno 20 giorni per presentare memorie difensive o chiedere di essere ascoltati.