ANCONA – “Oggi ci celebriamo, ma serve per dire che l’azione non deve mai fermarsi, soprattutto quando funziona” esordisce Andrea Maria Antonini. L’assessore allo Sviluppo Economico della regione Marche è soddisfatto, i numeri premiamo le scelte “che abbiamo nel più possibile concertato con le associazioni di categoria.
“Siamo la prima regione in Italia ad aver inserito più fondi, rispetto al numero di imprese e abitanti, e la seconda per risorse. Nel dettaglio, 1.4 milioni di euro per impresa e 129 euro per abitante (contro i 94 del Piemonte che è secondo o i 7 dell’Umbria, ndr)” spiega Antonini che ha scelto un approccio da centometrista nell’uso delle nuove risorse del settennato.
Innovazione, digitalizzazione, conquista dei mercati, nuovi aspetti di marketing e sviluppo del processo guardando con attenzione al credito, anche per aiutare le imprese a compartecipare a bandi che vanno dal 40 al 60% di contributo. “Tanto fatto, ma tanto faremo ancora di più. i numeri sono uno sprono”.
Non una strategia nata per caso: “Tra crisi dei consumi e guerre, investire oggi significa che tra 2025 e 2026 le aziende vedranno davvero i benefici. Noi investiamo sul futuro”.
I vari centro studi dicono che le Marche non stanno crescendo? Noi gli effetti li vedremo nel tempo, rispetto ad altre regioni abbiamo un problema dimensionale con le piccole imprese che soffrono, perché i mercati chiedono sempre più requisiti che per le aziende micro o a conduzione familiare sono difficili da raggiungere, anche solo per competenze legate ai nuovi requisiti” sottolinea Antonini che fotografa lo status quo, sapendo che il suo piano è pensato per cambiarlo e migliorarlo, senza stravolgere un assetto consolidato.
“C’è una tendenza evidente, alcune vengono inglobate, altre chiudono o si aggregano in altre imprese. Cambia il sistema, ma non la forza lavoro. Digitalizzazione e sostenibilità ambientale non sono di facile attuazione per le piccole imprese, ma cerchiamo di farle crescere comunque dandogli supporto anche con i Digital Innovation Hub, perché spesso gli asset immateriali costano quanto e più di qualcosa di fisico. Noi quindi – ribadisce l’assessore - le aiutiamo, ma poi non mancano i problemi di mercato. Che noi affrontiamo proprio con questa veloce immissione di fondi legati a bandi di qualità”.
È questione di tempo peer Antonini e “poi valuteremo i risultati. Il credito, ora c’è il bando che stimolerà 120milioni di investimenti, partendo dai nostri 20. Più fondi immetti e più generi. Non siamo la regione delle grandi imprese, che sono quelle che creano grandi indotti, ma siamo al regione che fa di tutto per rendere grandi le sue piccole e capaci aziende”.
BANDI E LINEE GUIDA
Sono quattro i temi chiave che caratterizzano gli interventi che interessano le imprese: ricerca e sviluppo, innovazione, investimenti produttivi e credito.
Per la ricerca sono stati stanziati 45 milioni di euro, “il più grane bando mai realizzato per le imprese”. Il bando è chiuso e in fase di verifica di graduatoria. 250 i progetti presentai per 110milioni di euro richiesti che producono uno sviluppo di 190, hanno partecipato 433 imprese, di queste 280 sono piccole imprese e 65 che da fuori regione sono pronte ad aprire nelle Marche” prosegue Antonini che ricorda come all’interno di questo bando sia stato inserito anche il welfare aziendale “perché il lavoratore ben seguito e accolto, lavora al meglio e produce di più per la sua azienda, calano le malattie e aumenta la produttività”.
Nel campo dell’innovazione, tema caldo alla dirigente Bussoletti, sono stati usati anche fondi di bandi precedenti. Il plafond è di 16,7 milioni e si parla di innovazione di processo, 137 progetti, e diversificazione dei mercati, 208 progetti finanziati. In totale sono stati generati investimenti per 35 milioni di euro. Ercorso che posizionano le Marche al terzo posto in Italia.
“E ora il nuovo bando che si chiude il 28 marzo che si rivolge all’innovazione di prodotto, sostenibile e digitale. Abbiamo stanziato 28 milioni di euro, ci sono sette aree prioritarie, tra cui i 5 milioni per il calzaturiero-moda” prosegue l’assessore che ricorda che il filo conduttore è la twin transition che va dalle nuove tecnologie alla sostenibilità ambientale.
Terza linea, gli investimenti produttivi seguiti anche dal dirigente Berdini. Finanziati 25 piani industriali con 37 milioni di euro per 177milioni di investimenti totali. “Un bando che ha favorito l’occupazione, abbiamo garantito oltre 800 occupati in regione”. A questo si aggiungono altri tre bandi, di cui due chiusi dedicati aa industria e artigianato, e uno aperto per le cooperative.
“Abbiamo usato tutte le risorse disponibili, ma la domanda è ancora maggiore. Non sarà facile soddisfare tutti. Quelo che mi fa piacere è che parliamo di bandi co-finanziati, dimostra la voglia di crescere delle nostre imprese”. In questo campo esce un nuovo bando da 7 milioni di euro per infrastrutture per lo sviluppo imprenditoriale, che guarda molto alle start up, alle imprese creative e ai giovani. “Una settimana fa a Roma il bando delle Marche è stato preso a modello, proprio per la capacità di ricevere risposte” con orgoglio ricorda Antonini.
Quarta linea è quella del credito. “E’ uno dei temi più sentiti da parte delle imprese, anche per il sistema creditizio che si è venuto a creare. Il bando attuale da 20milioni di euro permette, tra le altre cose, di abbattere i tassi del mutuo e di intervenire sui costi della garanzia che le imprese devono dare alle banche. Ma copriamo anche la parte assicurativa”.
In uscita a breve un bando energia da 24milioni di euro per progetti di risparmio energetico, per Pmi e grandi imprese, e poi altri 9 milioni per start up e 12 milioni per l’internazionalizzazione delle imprese.
“La concertazione che abbiamo raggiunto non c’era mai stata. Questo ha aiutato anche gli uffici regionali a crescere e ad affinare ancora di più i bandi. Sul credito spingiamo, tanto che pensiamo di inserirlo anche nei prossimi in uscita legati all’internazionalizzazione e start up. Ma di questo ne parleremo presto con le associazioni. Infine, i piani industriali con l’ammodernamento delle attività, la creazione di nuove aree, la ricerca e la formazione. Siamo un territorio dinamico, ricordiamocelo” conclude la dirigente Bussoletti prima di essere fermata dai vertici delle associazioni, direttrice di Confindustria Marche in testa.