PORTO SAN GIORGIO – Quando non c’è chiarezza si annidano polemiche e dubbi. E così sta avvenendo a Porto San Giorgio in merito alla questione 5G. l’amministrazione guidata da Nicola Loira è una delle 5 a livello provinciale che non ha firmato la nota dei sindaci contro l’installazione delle antenne che permettono l’arrivo della nuova tecnologia. Il motivo? Sempre più sembra legato alle divisioni interne alla maggioranza. Fattore questo che permette anche alla minoranza di attaccare facilmente.
Ricostruendo la vicenda. Prima escono 35 sindaci dalla provincia di Fermo (LEGGI) con un comunicato molto chiaro in cui si impegnano a non adottare delibere in favore del 5G. I cinque mancanti preferiscono attendere, a Porto Sant’Elpidio il sindaco Nazareno Franchellucci fa parlare anche una serie di esperti (LEGGI) per far comprendere che non c’è nulla che oggi dimostri la pericolosità.
A Porto San Giorgio, però, accade qualcosa di diverso. In consiglio comunale la mozione per bloccare l’avanzata della tecnologia è interna alla maggioranza. I consiglieri Catalini, che è presidente del Coniglio, Bisonni, oncologo ed ex assessore, e Lanciotti chiedono di aderire all’ordinanza sottoscritta dai colleghi provinciali, inclusa la vicina Fermo. “Noi vogliamo che nessuno possa sperimentare o installare il 5G sul territorio comunale di Porto San Giorgio”. questo non è passato, mentre invece c’è stata unanimità, ricordano i tre consiglieri, sul secondo punto quello che “dispone che l’Arpam, prima
del rilascio di pareri, ai sensi dell’articolo 13 della legge regionale 30 marzo 2017, n. 12, su installazioni con tecnologia 5G, acquisisca preventivamente i pareri delle autorità sanitarie competenti In materia, relativamente ai possibili rischi per la salute della popolazione esposta”.
Insomma, precauzione sì, divieto preventivo no per Loira e company. “Il sindaco Nicola Loira – riprendono i tre - non ha aderito alla firma dell’ordinanza, nonostante il parere favorevole della maggioranza dei consiglieri. Tale provvedimento, in attesa che il piano delle antenne venga elaborato è approvato dal Consiglio Comunale potrebbe invece evitare che si presenti attraverso una semplice richiesta all’ufficio tecnico o avvalendosi anche del “silenzio assenso “che si possano impiantare, come già accaduto nel passato, nuove installazioni sul territorio comunale. Il comitato stop 5G Fermo e Porto San Giorgio si pone una domanda: quale motivazione può portare un sindaco a non considerare un principio di precauzione su un argomento così delicato e dopo aver ricevuto direttive dove la volontà della maggioranza in consiglio comunale è favorevole alla firma e al blocco della sperimentazione?”.
Da questa domanda del comitato e dei tre consiglieri ripartono anche i consiglieri di opposizione della Lega, Petrozzi e Marinangeli: “Noi non entriamo nel merito della questione che è ancora dibattuta dagli scienziati di tutto il mondo che non sono arrivati a una risposta certa se il 5g faccia male o meno alla salute. Vogliamo però evidenziare il grave problema politico che tale questione ha posto in essere. Perché è stata presentata una mozione consiliare su questo tema? Non ne potevano discutere in maggioranza e uscire con una posizione unitaria? La faccenda è però ancora più assurda. Uno dei firmatari della mozione è il Dottor Bisonni, Primario di Oncologia dell'Ospedale di Fermo, quindi la massima autorità locale in materia, che su questa mozione ci ha messo la faccia”.
E infatti la posizione del dottore è quella che maggiormente ha acceso i malumori all’interno della maggioranza, rendendo la posizione attendista di Loira più inaccettabile. “Ma si arriva al paradosso se si pensa che un altro dei firmatari della mozione è il presidente del Consiglio Comunale Catalini che prima presenta la mozione e poi non la fa votare”.
In questa confusione non resta che attendere il piano antenne a cui sta lavorando l’assessore Silvestrini. “Sperando – concludono Petrozzi e Marinangeli – che almeno su questo riescano a coordinarsi, visto che è evidente che non hanno un progetto di città”.