E poi, all’improvviso, un ciuffo rosso spicca in mezzo al bianco della neve. Una coppia di Recanati s’è fatta il regalo più bello per i 37 anni di matrimonio che stavano festeggiando insieme a Sesto, in Val Pusteria.
Mentre stavano per prendere una seggiovia, in realtà avrebbero dovuto percorrere un’altra pista ma viste le poche persone in fila hanno cambiato idea, l’occhio cade su un giovane alto. Amedeo Giorgetti e Chiara Cingolani, entrambi di Recanati, si sono così ritrovati davanti a Jannik Sinner. “L’abbiamo riconosciuto subito”.
Increduli, senza esitare, l’hanno chiamato, era a pochi passi dalla seggiovia che l’avrebbe portato in cima al monte, e si sono avvicinati. Era proprio lui, con il suo sorriso sincero. Non aveva attorno a sé bodyguard, nessuna misura di sicurezza particolare, il numero uno del tennis mondiale era con degli amici con cui ha deciso di passare del tempo, appena tornato da Doha. Per lui la neve è casa, quindi luogo sicuro.
Amedeo lo ha riconosciuto, Chiara lo ha letteralmente conquistato. Una volta scesi dalla seggiovia, visto che non c’erano tante persone e neppure il caos immaginabile non appena si sparge la voce che un ‘big’ è in zona, non si sono limitati al ciao con la mano e l’hanno raggiunto.
È stata la signora Cingolani a vincere la timidezza e a iniziare a parlarci. Una chiacchierata di alcuni minuti tra il campione e l’idolo del figlio della coppia, Giorgio, che questa volta non era andato a sciare con i genitori, lasciati ai loro giorni d’amore.
Dopo l’abbraccio finale, l’ultima richiesta: ‘Posso videochiamare mio figlio, sarebbe felicissimo di salutarti’. E anche in questo caso Sinner si è confermato il campione umile e ha detto sì, mentre poteva già essere lontano sui suoi amati sci.
Una veloce videochiamata, era già pronto Amedeo con il cellulare in mano, pochi secondi per Giorgio, cestista appassionato di tennis, per vedere e parlare con il suo idolo sportivo. Pochi incredibili secondi e l’anniversario di matrimonio diventa una festa di famiglia. “L’ho anche fatto ridere, che regalo che mi hanno fatto i miei genitori” la chiosa dell’incredulo Giorgio.
