Chi va e chi viene. Le due città principali delle Marche si muovono a colpi di cultura. Ancona, dopo la decisione di non rinnovare l’accordo con Massimo Recalcati, la rockstar italiana del mondo del pensiero, ha virato su Vittorio Sgarbi. Non tanto come sottosegretario alla cultura, ruolo fondamentale quando si muove per sopralluoghi, ma come curatore di mostre.
Il sindaco Daniele Silvetti, insieme con l'assessora alla Cultura Anna Maria Bertini e alla Soprintendente ad Archeologia e Belle Arti di Ancona e Pesaro- Urbino, Cecilia Carlorosi, ha visitato una chiesa, la pinacoteca e poi ha annunciato che si occuperà della direzione artistica di quattro mostre per celebrare i grandi maestri marchigiani antichi e moderni e promuovere la città e le Marche in Italia e in Europa.
“La prima mostra - ha ricordato Sgarbi - di carattere internazionale, indica la rotta delle avanguardie del '900, dal Futurismo all'Informale. Il secondo appuntamento sarà per l'8 maggio 2024 con l'omaggio a Gino De Dominicis, anconetano, ultimo testimone dell'Avanguardia; si proseguirà l'8 dicembre con il marchigiano Luigi Serafini, moderno surrealista”. La quarta grande mostra «sarà finalmente quella sul Rinascimento adriatico, dedicata a Pietro Zampetti, a partire dall' 8 maggio 2025, in un lungo percorso da Venezia alla Puglia, che inizia con il '300 e finisce idealmente con Gabriele D'Annunzio”. Tutte alla Mole Vanvitelliana, di cui quest'anno ricorrono i 250 anni dalla morte del suo ideatore, Luigi Vanvitelli che verrà celebrato con un convegno nel prossimo mese di settembre e che è al centro di itinerari storico artistici mirati.
“È stato istituito un comitato di studio per l'allestimento delle mostre - ha ricordato il Sottosegretario - al quale partecipano anche i curatori del Mart di Rovereto, stabilendo un dialogo tra le città di Ancona e di Rovereto. Da tempo mi occupo di una infinità di cose in decine di centri nelle Marche - ha sottolineato - e con Ancona non ero mai riuscito. Ricordo nel 1981 la grande mostra dedicata a Lorenzo lotto da Pietro Zampetti, grandissimo studioso che si dedicava ad un percorso che da Venezia rimandava fino alle Marche, mettendo insieme due mondi e in sua memoria coltivavo questo desiderio di una grande mostra sul Rinascimento Adriatico che non è mai stato documentato”.
Nel mentre, si muoveva Matteo ricci, sindaco di Pesaro, che nel 2024 sarà citta della Cultura. “Abbiamo raggiunto un accordo con Massimo Recalcati: il Kum Festival si farà a Pesaro, abbiamo individuato delle possibili date in aprile” l’annuncio del primo cittadino. La rassegna dedicata al contemporaneo, concepita per gli spazi della Mole Vanvitelliana del capoluogo marchigiano, dove si è svolta per sette edizioni con la partecipazione di medici, filosofi, giornalisti, artisti, cambia casa dopo che Ancona aveva deciso di dimezzare il budget.
“Abbiamo scelto aprile - ha spiegato Ricci -, non sarebbe stato possibile farla, come di consueto, in autunno perché non avevamo abbastanza tempo a disposizione per organizzarla adeguatamente”. Sarà un po’ il canto del cigno di Ricci sindaco e aprirà la volata al suo erede nelle elezioni di maggio.
Il Teatro Rossini dovrebbe essere una delle sedi del Kum Festival, che entra così a pieno titolo nella programmazione di Pesaro 2024, anno della Capitale Italiana della Cultura. Si trasferisce invece ad Ancona Popsophia, festival della filosofia pop. “Non ci hanno fatto sapere nulla, ma si tratta di una manifestazione che già in passato si è svolta in altre città” commenta secco Ricci senza fare polemica.