FERMO – Squadra che funziona, non si cambia. Il detto trova conferma anche dentro l’Anci Marche, l’associazione che rappresenta i comuni.
Il presindete uscente, Marco Fioravanti, è stato confermato con voto unanime dall’assemblea. Con lui restano in carica anche i due vice, Lorenzo Fiordelmondo, sindaco di Jesi, e Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo.
“Nel mio anno di presidenza ho dedicato tempo all'ascolto, cercando di dare sempre di più ruolo all'Anci Marche e mettere insieme tutti i territori, da nord a sud, dalle aree interne a quelli della costa, cercando di sintetizzare il bisogno e le esigenze del territorio”.
Ora ha un obiettivo chiaro: “Aiutare le aree interne, perché c'è il grande rischio per l'Italia di farle scomparire. Ma abbiamo bisogno della colonna vertebrale, quindi è necessario invertire la tendenza e riportare vita in quei territori. In caso contrario - ha sottolineato il primo cittadino di Ascoli - c'è il grande rischio che tra dieci anni, abbiamo case nuove, chiese nuove, scuole nuove, ma vuote. Invece dobbiamo portare vita in quei luoghi con un modello di sviluppo economico diverso, dove si parte dal capitale umano e si parte dalla ricchezza culturale dei territori”.
Inevitabile un passaggio sull’autonomia differenziata: “E’ necessario mettersi insieme, massimizzando e cercando di mettere a sistema i vari progetti, noi non dobbiamo avere paura dell'autonomia. Dà valore ai territori, e se i territori lavorano in modo individuale hanno un valore 3, se lavorano insieme hanno un valore 10”.
Per il sindaco di Ascoli è necessario superare “nei piccoli comuni narcisismo e campanilismo. Noi dobbiamo garantire scuola, sanità, istruzione e cultura. E avere la forza di poter mettere insieme tutti quei territori che da soli non hanno voce, invece insieme possono invertire la tendenza”.
Soddisfatto del voto il governatore Francesco Acquaroli: Quando c'è concertazione e un confronto sugli obiettivi che bisogna porsi sicuramente è un elemento positivo, e questa assemblea rappresenta un elemento estremamente positivo. Perché noi abbiamo bisogno di avere interlocutori seri che anche scevri dalle appartenenze politiche, che riescano a condividere con noi un percorso sugli obiettivi per le nostre comunità. Questo - ha aggiunto - ci consente di mettere in campo strategie, di fare programmazione e di guardare al futuro cercando di costringere e stringere quella filiera istituzionale a lavorare in maniera coesa".
Acquaroli, come in chiusura della Festa Tricolore, ha ribadito di essere disponibile alla rielezione. Ma, ha spiegato che "dobbiamo restare concentrati e non cadere nella tentazione di entrare in una campagna elettorale di oltre un anno".