MONTEGIORGIO – Nessun gioco, nessuna frittura e neppure una piccola fiera, solo una messa. Ecco la comunità di Piane di Montegiorgio, che reagisce così al Covid e si affida al suo patrono San Paolo. In 300 nel sagrato della chiesa per ascoltare le parole di Rocco Pennacchio, l’arcivescovo di Fermo che ha voluto portare il suo contributo a un gruppo dinamico.
A cui però il monsignore ha mandato u messaggio preciso: “Quello che cerchi non te lo posso dare, ma quello che non ti aspetti sì”. Utilizza le parole del santo per entrare nel tema, il senso di comunità. Pennacchio è chiaro: I cristiani hanno un compito: evangelizzare. I modi sono vari, si va dalle celebrazioni agli oratori, dalle feste alla carità fino al catechismo. “La difficoltà poi è fare sintesi. E questa spetta al parroco. E voi ne avete uno bravo, don Daniel. La comunità può essere la più dinamica, ma non si misura sule feste o le attività, bensì sulla capacità di tornare al vangelo”.
E mai come questa volta il periodo che sarebbe stato caratterizzato dai giochi diventa invece momento di riflessione comunità. Montegiorgio ha risposto compatta, dal sindaco al suo vice, passando per tanti cittadini di ogni età che hanno sfidato il caldo pur di esserci. E non era il brindisi con panino finale lo scopo, ma il desiderio di ascoltare Pennacchio e soprattutto di rivedersi, tutti, anche solo per qualche ora. E farlo in sicurezza, con l’igienizzante all’ingresso, con le mascherine anche durante la messa, con le sedie pulite dai volontari.
In prima fila le anime del palio, guidate da Marco Ramadori (loro il video emozionale mostrato in anteprima sul maxischermo) e poi l‘azione cattolica e le varie associazioni, fino alle confraternite. “Una comunità deve sapere accogliere, anche chi ha sbagliato. Ce lo insegna – prosegue l’arcivescovo – lo stesso Papa Francesco che ha avviato un cammino per far tornare in chiesa tutti, anche chi magari ha vissuto un periodo difficile che l’ha portato alla separazione. Tutti siamo battezzati e tutti devono sentirsi accolti”.
Infine, il messaggio a chi ogni giorno si impegna dentro le contrade: “Ricordate che non è importante quante persone collaborano, ma quante persone pensano e agiscono insieme” conclude Pennacchio prima di ricevere l’ultimo libro di Ramadori e ascoltare i capi contrada, mai come oggi uniti e sereni a cui regala un passaggio sull’amore: “Quante volte sentite dire tra di voi ‘ma mi ami?’ e l’altro risponde ‘ti voglio bene’. Questo è accaduto, gli esegeti mi scuseranno, tra Gesù e Pietro con Gesù che si è adattato all’amore che sappiamo dare. Perché quello che riusciamo a dare lui lo valorizza. Non è la quantità quella che conta, ma è il momento in cui si ama e il come lo si vive con gli altri e verso gli altri. Ricordate sempre, è l’amore alla base dell’evangelizzazione, nonl’8x1000”.
Raffaele Vitali