JESI - Non è solo un nuovo polo logistico, quello che Amazon costruirà in tempi molto rapidi, oggi è stata posizionata la prima pietra, è un bacino occupazionale fondamentale per le Marche.
Il nuovo sito di Jesi sarà l'undicesimo centro di distribuzione aperto da Amazon nel Paese, il quinto nel Centro-Sud e il primo nella regione Marche. Amazon prevede mille posti di lavoro stabili entro tre anni dall’apertura. Un momento così importante che è arrivato anche il ministro per le Imprese, Adolfo Urso (nella foto). Con lui il governatore Acquaroli e il presidente della Svem Santori.
“Amazon ha investito nel Made in Italy e gliene diamo atto. Come Governo stiamo lavorando su diversi ambiti, il primo dei quali è incrementare gli investimenti esteri nel nostro Paese. E oggi siamo qui a inaugurare l'investimento di una grande multinazionale, uno dei principali investitori in Italia, sia in termini di occupazione che di infrastrutture tecnologiche. Portare ulteriori mille posti di lavoro nella Regione Marche è un dato sicuramente rilevante a cui si aggiunge il supporto alle nostre imprese a incrementare le esportazioni" sottolinea il ministro.
“Siamo orgogliosi di potenziare le nostre attività con il primo centro di distribuzione nelle Marche. Negli ultimi dieci anni abbiamo sostenuto investimenti significativi in tutto il Paese. In Italia attualmente impieghiamo più di 18.000 persone a tempo indeterminato che lavorano in un ambiente di lavoro sicuro, moderno e inclusivo" aggiunge Stefano Perego, VP Amazon North America, Europe & Global Operations.
Gli investimenti in Italia hanno superato i 12 miliardi. “Molti dei nostri magazzini, compreso questo, sono definiti robotici e hanno al loro interno delle tecnologie che sono state sviluppate con l'obiettivo di supportare i nostri dipendenti nello svolgimento delle loro mansioni, migliorando al contempo la sicurezza. Questo approccio ci ha consentito di aprire le porte a molte più donne rispetto al passato”.
Un dato di cui Amazon va orgogliosa è che il 35% dei dipendenti è donna: “IN questo settore la media invece è del 22%. Tradizionalmente logistica e trasporti sono settori a prevalenza maschile, ma noi stiamo cambiando questo paradigma e lo stiamo facendo grazie al supporto della tecnologia appunto, all'ossessione per la sicurezza sul posto di lavoro e a politiche aziendali capaci di offrire ai nostri dipendenti maggiore flessibilità e supporto alla genitorialità” prosegue Perego.
“Nei nostri siti abbiamo messo a disposizione di lavoratori e lavoratrici importanti strumenti di flessibilità. Ne cito due su tutti, quello che noi chiamiamo ‘turno famiglie’, pensato per venire incontro alle esigenze dei neogenitori e che dà la possibilità a chi ha bimbi piccoli di lavorare su un turno fisso, anziché ruotare.
A questo si aggiunge anche il congedo parentale esteso che permette a tutte le coppie sposate, conviventi e di fatto di usufruire della nostra policy di parental leave che prevede fino a 6 settimane di assenza retribuita, per figli naturali e adottivi, in aggiunta a quello previsto dalla legislazione italiana, oltre al 100% di copertura della maternità rispetto all'80% garantito dallo Stato”.
Plaude all'operazione anche la sottosegreataria al Mef, la marchigiana Lucia Albano: "Dopo il potenziamento dell’aeroporto e del porto, oggi viene messo un altro tassello per lo sviluppo del trasporto intermodale. Mi complimento con Amazon anche per l’attenzione all’occupazione femminile, alla sostenibilità ambientale e all’inserimento lavorativo dei giovani”.
redazione@laprovinciadifermo.com
