AMANDOLA – Il nastro è stato tagliato. Non mancava davvero nessuno al fianco del sindaco Adolfo Marinangeli. Ad Amandola a varcare la porta dell’Ospedale dei Sibillini Beato Antonio è stato l’arcivescovo Rocco Pennacchio. Con lui il prefetto D’Alascio, il governatore Acquaroli, il commissario Castelli, gli assessori Baldelli e Saltamartini, consiglieri regionali di ogni colore e tanti altri amministratori locali delle tre province che utilizzeranno la struttura.
“Dopo il sisma, davanti a questa porta c’eravamo l’allora presidente Ceriscioli, l’assessore Cesetti e io. Loro l’idea di un nuovo ospedale, mia la determinazione di realizzarlo. Tante difficoltà, ma non ci siamo fermati. E oggi dico grazie all’amministrazione Acquaroli che ha con Castelli sposato il progetto, potenziandolo e completandolo” ha sottolineato il sindaco Adolfo Marinangeli, che con eleganza ha evitato di puntare il dito sui tanti che dicevano NO.
perché oggi è giorno di festa. “Una inaugurazioni che ci riempie di orgoglio, un’opera fondamentale costata 33 milioni di euro che porta servizi” ha ripreso Acquaroli, sorridente come non mai. Più abituato ormai a inaugurare e finanziare è Guido castelli, ma questa è diversa “perché parliamo di qualcosa che serve tre province”.
Il punto tecnico spetta a Saltamartini, l’uomo che la sanità della regione la indirizza: “Questo non è più un ospedale di comunità, ma una struttura per acuti con 80 posti letto, e, lo ribadisco, un vero pronto soccorso”. Su questo si lavorerà, è evidente, visto che l’indirizzo politico è chiaro, sta ora al direttore generale dell’Ast Fermo, Roberto Grinta, tradurla in atti con risorse e servizi. “Il personale? Le aziende si apro, poi si sviluppano. E noi nel giro di qualche settimana programmeremo le assunzioni” promette l’assessore che si sbilancia: “Ci saranno anche 5 medici per il pronto soccorso, oltre a un direttore sanitario di plesso, che non c’è mai stato”.
È una risposta indiretta ai sindacati che pochi giorni fa hanno sollevato più di un dubbio. “non è un regalo, è un bisogno, questo ospedale aiuterà Ascoli, Macerata e Fermo ad alleggerire il carico sugli ospedali principali” conclude l’assessore alla Sanità.
E soddisfatti sono anche i consiglieri regionali del Pd Anan Casini e Fabrizio Cesetti, che con class dicono anche grazie ad Acquaroli: “Quando nel 2016 iniziammo questo percorso, grazie alla generosa donazione di 5 milioni di euro da parte di una società russa, sapevamo che avremmo avuto di fronte anni di lavoro. Oggi, però, quest'opera è finalmente realtà e per noi è motivo di immenso orgoglio, perché va nella giusta direzione di dare un futuro migliore alle nuove generazioni della nostra terra. In questo senso, un ringraziamento va pure all'attuale Amministrazione regionale per aver saputo raccogliere il testimone da noi lasciato e per l'impegno messo nel completare il progetto".
E plaudono al taglio del nastro anche i vertici di Fratelli d’Italia con la senatrice Elena Leonardi e il consigliere Andrea Putzu, che nel loro comunicato non nominano mai né Marinangeli né ci c’era prima: “Un presidio ospedaliero che si propone anche di rispondere alle esigenze dei turisti che visitano i meravigliosi Sibillini. Con un'attenzione particolare alla salute e alla sicurezza, la nuova struttura è progettata per garantire assistenza tempestiva e specializzata, contribuendo così a migliorare la qualità della vita di tutti i residenti e dei visitatori.
Non è solo un ospedale, ma il simbolo di una visione nuova di sanità e di sviluppo per le nostre aree interne, due pilastri della politica portata avanti dal centrodestra alla guida della Regione. Un ringraziamento speciale va ai dipendenti dell’Ast di Fermo che hanno reso possibile tutto questo, ai tecnici della Regione Marche, a tutte le imprese che hanno lavorato con impegno (grazie ricevuto anche dal sindaco Marinangeli nel suo intervento, ndr) per la realizzazione di questa struttura e tutto il personale sanitario che verrà”.