AMANDOLA – Si torna a pregare davanti all’altare di Santa Maria della Meta. Ha riaperto le porte la chiesa che si trova in località Toccarelli, a pochi chilometri dal centro di Amandola. Hanno dovuto attendere nove anni i residenti, nove lunghi anni dalle scosse del 2016 che resero inutilizzabile la chiesetta.
Soddisfatto l’arcivescovo Rocco Pennacchio affiancato dal parroco don Gianluca Mascitti. Con loro, per la prima messa, il commissario Guido Castelli, il sindaco Adolfo Marinangeli, il prefetto Edoardo D'Alascio, il presidente della provincia MIchele Ortenzi e i vertici delle forze dell'ordine. Lavori di riparazione dei danni causati dal sisma erano iniziati il 15 novembre 2023.
La struttura, in classico mattone rosso, mostra una facciata semplice e lineare con un portale sormontato da una finestra rettangolare e un timpano con una cornice in mattoni. L'interno è costituito da un aula principale rettangolare e due cappelline laterali a cui si accosta sul prospetto ovest il campanile.
La copertura a capriate è in legno di castagno, con orditura di travi longitudinali al colmo, travetti e mezzane. A lato dell'aula si trovano due cappelle, realizzate in fase successiva. Una chiesa costruita nel 1613, come riporta l'incisione presente vicino all’ingresso.
Nel 1882 vi si costituì la Confraternita dell'Addolorata, dal 1975 è annessa la parrocchia di San Cristoforo. Un plauso speciale è andato al geometra Giuseppe Alessandrini che ha saputo superare tutti i problemi incontrati tipici degli interventi sulle strutture storiche.