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Alta velocità. Ricci, Curti e Uil: "Ci rubano il futuro, tagliate risorse". Carloni, Lega: progetto di Salvini da 70 miliardi

30 Ottobre 2024

FERMO – Mai così lontani centrosinistra e centrodestra come sul tema infrastrutture. In particolare per quanto riguarda l’alta velocità.

Chi vede il bicchiere mezzo pieno è l’onorevole Mirco Carloni, ex assessore regionale in quota Lega: “Grazie al ministro Salvini per l’Adriatico c’è un piano storico: un’opera ferroviaria da 70 miliardi di euro. L'alta velocità è una priorità per la nostra Regione e vogliamo che questa tendenza continui. Mi dispiace constatare che c'è ancora chi pensa che i cittadini siano facilmente distratti o raggirati”.

L’immediata risposta arriva da Matteo Ricci, che parte dalla sua Pesaro e dalle decisioni prese tra Regione e Governo: “Ci sarà una rivolta se Governo e Regione ci faranno perdere 1 miliardo 800milioni di euro per l'arretramento della ferrovia tra Pesaro e Fano. Soldi sottratti a Fano e Pesaro, che fino a prova contrario sono la seconda e la terza città delle Marche, per dirottarli su altre regioni: faremo di tutto per impedirglielo. Per me è inconcepibile che un territorio possa aver opportunità di sviluppo e lavoro ma non le colga perché le risorse sono state trovate da un amministratore di centrosinistra”.

Che poi è lo stesso Matteo Ricci. “Parliamo di soldi veri, stanziati dal governo Draghi. Mentre è un grande inganno la proposta del ministro Salvini di portare l'alta velocità sulla Bologna-Bari con una nuova linea che avrà un costo totale di 85 miliardi. Peccato che gli unici soldi disponibili sono i 5 miliardi del governo Draghi (di cui fa parte il miliardo 800milioni di Fano e Pesaro) che dovevano servire a potenziare la media velocità sulla linea Adriatica. Il mio timore è che quei soldi saranno utilizzati in gran parte per la progettazione e il resto confluiranno sui nodi di partenza di Bologna e Bari”. Di questo, e di autonomiaa differenziata, l'eruoparlamentare ne parlerà questa sera alle 2130 alla Casa del Volontariato di Porto Sant'Elpidio.

Il carico lo mette anche l’onorevole Augusto Curti: “Se verranno tagliate le risorse del governo Draghi, verrà seppellita un’opera altamente strategica per la nostra Regione che permetterebbe tra Fano e Pesaro di arretrare l’attuale sede ferroviaria. Per questo, insieme con l’onorevole Manzi abbiamo presentato una interrogazione in Commissione Ambiente alla Camera”.

Neppure la Uil, sindacato non certo Dem, è però soddisfatta dalle scelte attuali: “E’ sempre più evidente che le Marche non rientrano nelle priorità delle politiche economiche del Governo italiano, nonostante la nostra sia una regione che negli ultimi anni si è impoverita sempre di più, e quindi, al contrario, meriterebbe maggiori attenzion” spiega il segretario regionale Giorgio Andreani.

Ammette che sulla Adriatica sono stati fatti degli investimenti per un suo ammodernamento e per renderla più veloce, ma  rimane pur sempre una linea vecchia e con un tracciato che passa nei centri città: una tipologia di linea che è funzionale più al trasporto pubblico locale che altro, nonostante sia parte dei corridoi europei TEN-T e che esista un’importante piattaforma logistica Porto-Aeroporto-Interporto situata proprio nel punto di raccordo con la Falconara-Orte.

“Le infrastrutture rappresentano un elemento essenziale per il rilancio di un territorio, senza il quale è destinato a deindustrializzarsi e a impoverirsi sempre di più. Quello che serve è il raddoppio della Adriatica con una ferrovia nuova, tecnologicamente avanzata e una Falconara Orte che veda una fine del raddoppio in tempi certi e non biblici; e alla base di tutto interventi certi da parte del Governo. Ma la sbandierata filiera istituzionale sembra più uno spot elettorale” conclude il segretario.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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