ANCONA - "Ho chiesto di istituire, nelle forme previste dalla normativa regionale vigente, una Commissione tecnica per svolgere un'indagine finalizzata all'accertamento della regolarità e dell'appropriatezza delle procedure adottate e dei comportamenti assunti da parte delle competenti strutture organizzative della Protezione civile regionale, in relazione all'evento alluvionale che ha colpito il nostro territorio, evidenziando eventuali disfunzioni e responsabilità. È un atto necessario a garanzia di tutti". il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, vuole fare chiarezza, a costo di mettere in discussione la macchina che sta guidando.
“Mancata manutenzione del territorio e mancata allerta? Su questo non mi posso esprimere, si vedrà nell'inchiesta” ha aggiunto la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese in visita al centro coordinamento per le ricerche dei dispersi Mattia e Brunella, a Barbara. “Penso che in questo momento dobbiamo ringraziare i sindaci, avamposto nel territorio dello Stato, la protezione civile e coloro che hanno operato, le forze di polizia, per dare una mano nei soccorsi, per cercare di rendere meno gravoso sul territorio quello che è stato un evento imprevisto, eccezionale, alluvionale” ribadisce.
Acquaroli, al suo fianco, non tentenna: “Le calamità, come le esondazioni, e il sistema di gestione delle emergenze e delle allerte sono argomenti complicati e complessi, la gestione presuppone il piano straordinario a livello nazionale. Ho chiesto una riunione alla Conferenza delle Regioni che sarà trattata la settimana prossima all'ordine del giorno”.
La Regione vuole certezze sullo stato dei suoi fiumi: “Abbiamo 12 aste fluviali importanti, negli ultimi 14 anni abbiamo avuto altre vicende molto dolorose in questa provincia, sul Misa e non solo. Il Governo deve prendere atto che c'è una gestione complessa del territorio che va messo in sicurezza. Superata la fase di emergenza dovremmo rimettere mano a tutta la gestione. - ha aggiunto -, l'organizzazione va rivista e la rivedremo: siamo operativi da 23 mesi, di cui 14 passati con emergenza sanitaria, non si riesce a mettere mano al funzionamento regionale in 23 mesi ma sono argomenti complicati e complessi. La Commissione d'indagine permetterà di capire se c'è stato qualcosa che non ha consentito o qualcosa che non è andato”.
Un passaggio lo riversa a chi l’ha criticato per essersi attivato in ritardo il giorno della tragedia perché impegnato in una cena elettorale: “Non sono veggente, perché non potevo sapere prima che me lo dicessero quello che stava avvenendo. Dalle 20 Mattia disperso? Se ero in un'altra parte della Regione e nessuno me lo dice non posso saperlo”.
r.vit.