*Ci voleva Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro, ci voleva il suo concerto a Servigliano per far sapere all’Italia che anche le Marche, purtroppo, hanno subito enormi danni da alluvioni. Danni materiali e vittime.
“Mi è sembrato fisiologico e corretto, durante Italia loves Romagna, rivolgere un pensiero con le mani e le voci al cielo, anche alle Marche, terra ugualmente colpita dalle stesse tragiche alluvioni, ma di cui purtroppo pochi hanno parlato” ricorda a tutti Sangiorgi. Che anziché gli applausi si prende pure le critiche online, con tanto di titoli che parlano di 'gaffe' da parte di giornalisti che forse a settembre erano distratti.
Queste sono le Marche, una terra che non fa notizia. Mai. Salvo tentati omicidi magari di matrice razzista. Su giornali e televisioni nazionali, la notizia dell’alluvione che ha colpito l’alto pesarese e la zona di Senigallia è durata pochi giorni, meno di 12, che sono le persone che hanno perso la vita in mezzo alla furia del fiume, che ha lasciato dietro di sé una devastazione tutt’ora rimasta senza risposta. Perché di soldi ne sono arrivati pochi.
Nessuno ha pensato di proporre il meraviglioso concerto fatto, giustamente, per l’Emilia Romagna. Nessuno si è indignato per la mancanza di nomina di un commissario che mettesse a terra soldi anche stanziati rapidamente.
Nessuno. Tranne Giuliano Sangiorgi, che le Marche le ha incontrate per sette giorni, tra l’altro in una zona non colpita, quella dell’interno fermano.
“Nei giorni della tragedia eravamo proprio ospiti di quella Regione straordinaria per preparare il nostro tour a Servigliano. Siamo stati molto vicini - ha ribadito il cantante mentre si spegnevano le luci sui 40mila spettatori a Campovolo e i milioni in tv - ai cittadini con tutto quello che era nelle nostre possibilità, dai pensieri rivolti a loro attraverso i social, alle nostre canzoni, alla nostra presenza lì. In momenti di sostegno come questo, è importante ricordare la stretta connessione che purtroppo c'è stata tra queste due Regioni e accendere una luce in più. Quindi Forza Romagna, forza Marche”.
Eh già, forza Marche. Una regione che merita più di quel che ha e che se pensa al post sisma 2016, con la ricostruzione che sembra correre ma in realtà zoppica, difficilmente potrà immaginare di superare e dimenticare la furia del Misa velocemente come l’Italia dimentica quel che avviene nella terra che ogni tanto vorrebbe identificarsi nel sorriso di Raffaello e non nel pessimismo di Leopardi.
*direttore www.laprovinciadifermo.com