di Raffaele Vitali
PESARO - Quando in allenamento durante la partitella scegli di mettere il fischietto in tasca, alzando così il livello di intensità e dei contatti, hai due reazioni: nervosismo o concentrazione. Luca Banchi, coach della Vuelle Pesaro, ha ottenuto concentrazione e impegno. La conseguenza di un nuovo metodo di lavoro, in cui ognuno deve evitare che il suo avversario segni, ha cambiato il modo di scendere in campo della squadra che in troppi hanno dato per spacciata troppo presto.
Banchi ieri ha inanellato la terza vittoria consecutiva, espugnando il Palaverde di Treviso (63-73). O meglio, la Vuelle. E lo ha fatto, per la seconda volta, senza poter contare sul miglior giocatore, ovvero il capitano Carlos Delfino. Questo è l’altro segnale del lavoro del coach che ha accettato una sfida senza logica. Un allenatore abituato a grandi budget e a squadre da scudetto che atterra a Pesaro e si tira su le maniche della felpa per un solo motivo: salvare la Vuelle e ridare fiducia all’ambiente. Dimostrando a sua volta che è ancora un numero 1 nell’ambiente.
Il fatto che il gruppo abbia saputo reagire all’assenza del leader è la riprova che Banchi ha saputo valorizzare ogni singolo, in primis Moretti, fondamentale per far emergere Jones. Certo, lo ha aiutato di nuovo la voglia di risorgere della bistrattata società. Che sbaglia, e spesso, ma che ha anche l’umiltà di rimediare, aprendo i cordoni di una borsa più povera di altre. Incassa insulti dalle tribune il presidente Ario Costa, ma in questo momento dall’altro dei suoi 2,14 può riprendere a guardare avanti con un pizzico di sorriso.
Ecco, se c’è una cosa che manca a Pesaro è la serenità. Tutti troppo seri. Bisogna anche saper godere dei risultati ogni tanto. Serve al gruppo, che sta dando tutto, serve al pubblico, ma serve in primis a chi la squadra la supporta, che siano i soci del consorzio o gli sponsor.
È evidente che l’innesto di Lamb ha cambiato gli equilibri, perché c’è uno in più a cui mettere in mano la palla, soprattutto in caso di difficoltà, ma è da quegli allenamenti senza fischietto che è cambiata la Vuelle. Se non hai in squadra Curry, il primo obiettivo è non prendere canestri. Ieri la Vuelle lo ha ricordato a tutta la serie A.