PORTO SANT’ELPIDIO – La rissa con coltellate, a due passi dai luoghi più belli della città, il Gigli e via battisti, “è qualcosa di insopportabile”. Massimiliano Ciarpella, sindaco di Porto Sant’Elpidio è chiaro: “Questa non è la mia, la nostra città e non mi rassegnerò mai di fronte ad episodi del genere”. Tutto è successo in poche attimi, quelli che hanno permesso a un uomo che stava bevendo una birra in piazza Garibaldi di colpire, al culmine di una rissa, tre giovani originari del nordafrica che erano arrivati da Tre Archi.
Casa può fare un sindaco? “Ho subito convocato al Polizia Locale e poi sono stato i prefettura per un Comitato provinciale sicurezza ed ordine pubblico convocato d’urgenza”. Ma non bastano gli incontri, lo sa bene: “Ho chiesto una risposta energica da parte delle istituzioni: ho il dovere di rappresentare la preoccupazione ed il senso di impotenza di una comunità che non vuole essere ostaggio di soggetti in situazione di illegalità, che perpetrano attività illecite, dallo spaccio di stupefacenti a condotte violente ed atti vandalici”.
La soluzione per Ciarpella è solo una: “Un presidio fisso sulla fascia costiera a tutela della popolazione. Confido sia portato avanti l’iter, condiviso nei mesi scorsi dagli stessi rappresentanti delle forze dell’ordine, per arginare in modo sempre più incisivo ogni forma di illegalità nelle zone più frequentate e più spesso interessate da reati”. Un invito non velato ad accelerare lo spostamento del comando provinciale dei carabinieri da Montegiorgio alla costa, come definito già dal precedente prefetto. A meno che non ci sia il sempre chiesto, e mai ottenuto, presidio fisso della Polizia di Stato.
Ma si assume anche dele responsabilità: “Non esiterò ad adottare ogni provvedimento nei poteri del sindaco per limitare pubblici esercizi che, direttamente o indirettamente, contribuiscono all’insicurezza della città e dei suoi abitanti”. Ma chiede anche che “va controllata la regolarità degli affitti che consentono la permanenza nella nostra città di soggetti noti alle forze dell’ordine e dediti ad attività criminose”.
L’appello a un intervento più risolutivo arriva anche da Fabrizio Cesetti, consigliere regionale del Pd: “Da giorni il territorio fermano sta vivendo una escalation di efferata violenza con accoltellamenti, scontri tra bande criminali rivali, furti, spaccio, truffe, specie a danno degli anziani. A questo degradante spettacolo, assistono inermi le istituzioni. Purtroppo, molti atti da me presentati in passato e approvati all’unanimità dal consiglio regionale sono rimasti lettera morta”.
Atti che impegnavano la giunta regionale a intervenire presso la presidenza del consiglio dei ministri e il ministero dell’Interno “al fine di potenziare gli organici drammaticamente sottodimensionati delle forze dell’ordine, attivare a Lido Tre Archi un presidio fisso e permanente di polizia, avviare un progetto sperimentale per il controllo permanente nel territorio dei Comuni di Fermo, Civitanova Marche e Porto Sant’Elpidio sottoscrivendo un protocollo per la sicurezza integrata con le Prefetture delle Province di Fermo e di Macerata e i Comuni di Fermo e Civitanova Marche. Niente di tutto questo è stato fatto”.
La speranza la ripone nel nuovo prefetto: “Confido nella netta discontinuità al modus operandi adottato in questi ultimi anni, che purtroppo, va detto, si è caratterizzato per scelte inadeguate che hanno contribuito a produrre la situazione che tutti noi abbiamo sotto gli occhi”.
Cesetti ha intanto presentato, dopo gli accoltelamenti0i notturni, una nuova interrogazione al governatore Acquaroli: “Spero che la Regione Marche – conclude Cesetti – per una volta si dimostri autorevole nei confronti di questo governo nazionale che ha totalmente dimenticato le Marche e, in particolare la provincia di Fermo”.
Pensiero condiviso da Paolo Nicolai, consigliere comunale di Fermo: “ Nel fermano c’è un aumento di atti criminali percepiti e probabilmente reali che sta mettendo sotto tensione la tenuta sociale e la qualità della vita del nostro territorio.
Le forze dell’ordine vanno messe nelle condizioni di poter tutelare al meglio l’ordine pubblico nell’intera nostra provincia. Una cosa è certa, questa giunta di destra si era contraddistinta nel messaggio politico elettorale sui temi legati alla sicurezza, oltre che alla sanità. Con loro al governo della Regione ci troviamo nel peggiore dei momenti possibili e non vedo da Roma sostegni in tal senso. Hanno fallito”.