FERMO - Italiani, in difficoltà economica e con niente da mangiare. Sono
soprattutto connazionali che gravitano nell’area del Civitanovese ad
aver chiesto aiuto, l’anno scorso, alla Caritas diocesana di Fermo.
Che, nel 2019, ha effettuato 11.140 interventi, assistendo, in tutto,
1.497 persone. È quanto emerge dal report annuale della Caritas,
realizzato in collaborazione con la “La Voce delle Marche”. Con 269
richieste, lo sportello di Civitanova è stato quello che ha registrato
l’afflusso maggiore. Seguono Fermo e Grottazzolina (154).
A scendere: San Tommaso (100), Porto Potenza Picena (84), Montegranaro (83), Monte Urano (77), Santa Petronilla (76), Porto San Giorgio (75),
Sant’Elpidio a Mare (73), Potenza Picena (64), Marina di Altidona
(57), Morrovalle (53), Corridonia (42), Falerone-Servigliano (30),
Montecosaro Scalo (28), Pedaso (26), Mogliano (23), Loro Piceno (20),
Montappone (19), Monte San Giusto (11) e Amandola (5). Gli interventi
del Centro servizi diocesano sono stati 126. Italiani poco meno della
metà degli utenti (49,63%). Il 18,43% erano marocchini. Il resto «in
minoranza, di altre numerose nazionalità».
11.140, si diceva, gli interventi effettuati l’anno scorso dalla
Caritas diocesana. La maggior parte (9.294) hanno riguardato la
distribuzione di pacchi alimentari. I primi colloqui al centro di
ascolto sono stati 539, i servizi di vestiario distribuito 498, quelli
di pagamento di bollette e tasse 398. I colloqui sostenuti dallo
sportello lavoro sono stati 110. «I principali bisogni espressi dalle
persone che si sono rivolte alle Caritas della Diocesi – si legge nel
report – sono legati perlopiù alla precaria situazione lavorativa ed
economica: disagi dovuti a disoccupazione, reddito insufficiente o
assenza di reddito».
f.pas.