FERMO – I numeri parlano, ma soprattutto possono essere letti in maniera differente stando sempre dalla parte giusta- è il caso dell’occupazione: “L'occupazione nel terzo trimestre 2023 indicherebbe un aumento di 20mila unità di occupati ma, in realtà, aumenta l'occupazione caratterizzati da contratti precari”.
Nel dettaglio crescono di 8mila unità nelle costruzioni per effetto Bonus110, e ricostruzione post-sisma, e aumenta di 14mila nei servizi, terziario e commercio e agricoltura. “Diminuisce, invece, l'occupazione nel comparto industriale manifatturiero, la parte cioè più consolidata dell'economia locale: si scende di 2000 unità e aumenta il ricorso alla Cig che inizia a correre negli ultimi mesi sopra i livelli pre-covid” spiega Giuseppe santarelli, segretario Cgil Marche.
Tutto questo aumenta la preoccupazione per il 2024. “C’è lavoro povero, tanta precarietà e stipendi al lumicino. Chiediamo alla Regione di scenda in campo per attuare vere politiche di sviluppo e del lavoro”.
Questo il focus economico, poi il numero uno della Cgil entra nella politica: “Inesistenti politiche della giunta Acquaroli e tagli attuati dal Governo centrale hanno falcidiato salari e pensioni dei marchigiani. Assistiamo al gioco delle tre carte da parte del Governo Meloni e della Giunta Acquaroli, che annunciano piani faraonici di rilancio infrastrutturale attraverso i fondi coesione e non riescono a spiegare come la revisione del Pnrr impatterà sui Comuni marchigiani rispetto ai progetti avviati. Intanto la legge di bilancio taglia agli enti locali oltre 300 milioni, come denunciato dal presidente nazionale Anci, De Caro: a proposito, ma il nuovo presidente Anci Marche, Fioravanti, non ha nulla da dire?”.
Dubbi ci sono sulla sanità, “perché il nuovo piano socio sanitario non stanzia risorse per realizzarlo, a partire da quelle per le liste di attesa. Manca, poi, una politica industriale, siamo tagliati fuori dalle principali direttrici di sviluppo” conclude Santarelli.