FERMO - Le nuove regole del Superbonus edilizia allertano le imprese del comparto e i loro committenti, che tornano a sottolineare le difficoltà nelle procedure. Il tema è tornato “caldo” dopo che la bozza al Dl Aiuti Quater, approvata dal Consiglio dei ministri, potrebbe sostanzialmente stravolgere le regole dell’agevolazione.
“Comprendiamo questo intervento - spiegano Michele Stura e Stefano Foresi, Responsabili del Caf e del Comparto Edilizia Confartigianato Imprese Macerata, Ascoli Piceno, Fermo - perché finalmente c’è una proroga temporale per ultimare i progetti su edifici unifamiliari, anche se la finestra è ridotta: quindi, si dovrà seguire pari passo un’azione che sblocchi il mercato dei crediti. Bene la clausola di salvaguardia sui cantieri già approvati: tuttavia, il decreto prevede che per i condomini il Superbonus sarebbe garantito solo se la pratica è stata approvata alla data di entrata in vigore del decreto. Sarebbe opportuno garantire l’agevolazione per tutte le pratiche avviate o approvate entro fine anno”.
Altro fronte, infatti, è il blocco del mercato dei crediti, accentuato dalla notizia che Poste Italiane ha sospeso il servizio di acquisto di crediti d’imposta per le aperture di nuove pratiche.
“Questo stop è un fatto di particolare rilievo – continuano Michele Stura e Stefano Foresi –. Poste Italiane, come già fatto da altri istituti, ha avviato una sospensione (che confidiamo sia temporanea) in attesa di capire come il Governo riformerà il bonus e dando anche seguito alle recenti sentenze della Cassazione sul tema, che hanno sostanzialmente messo nuovamente in risalto le problematiche nel meccanismo di cessione dei crediti edilizi. Pure sul finire del 2021 abbiamo vissuto un momento di grande incertezza, ma quest’anno, dopo la circolare 33/E dell’Agenzia delle Entrate del 6 ottobre scorso, confidavamo in una sterzata. Siamo invece punto e a capo e l’incertezza ha bloccato il mercato”.
Per Stura e Foresi bisognerebbe intanto dare ad imprese e famiglie “una linea guida certa, perché le regole “di ingaggio” non possono cambiare ogni mese. Ci auguriamo che il nuovo Governo preveda una normativa stabile e duratura, per non ritrovarsi ogni fine anno con l’acqua alla gola. Le continue sentenze e norme sono contradittorie e rendono impossibile programmare i lavori. Altro aspetto riguarda i portali online per caricare le pratiche, che sono fermi da diversi mesi e molti privati sono ignari dello stato di avanzamento del proprio progetto”.
“Quanto alle situazioni sisma – le conclusioni -, potrebbe essere interessante considerare l’ipotesi di prolungare fino a 10 anni la detraibilità delle spese soggette a bonus (accollo del committente), soprattutto per quelli che hanno capienza fiscale e liquidità. Una procedura che gioverebbe non solo alle opere di ricostruzione nel cratere, ma a tutto il mercato. Inoltre, parlando di sisma, ci troviamo attualmente in un paradosso, tenuto conto che diversi progetti prevedono opere di demolizione e ricostruzione di edifici situati in zone “paesaggistiche” con caratteristiche diverse dal preesistente, ma la normativa attuale non prevede l’accesso a bonus in questi casi. Ci sono stati interventi in merito, ma ad oggi non vediamo novità che garantiscano l’accesso al bonus. In conclusione: con questo marasma generale, chi si rimboccherà le maniche per far partire il Superbonus? Ci sono privati che hanno già preso i prestiti ponte ma che rischiano di trovarseli sul groppone. C’è grande sfiducia”.