di Raffaele Vitali
FERMO – Direzione Tirana. Del resto, non poteva dire di no. A livello di terremoti è uno dei massimi esperti, da troppo tempo in prima linea quando accadono disastri. C’era all’Aquila, c’è stato ogni giorno sui Sibillini, c’è oggi in Albania. Francesco Lusek è un disaster manager: ex capo della Protezione civile di Fermo, tra i più titolati nelle Marche, oggi si occupa di formazione pubblica e privata, con chiamate che arrivano da diversi angoli d’Italia per far crescere i gruppi di volontari.
E la chiamata ieri è arrivata direttamente dall’Albania, dai responsabili della Protezione civile di Tirana che davanti ai loro occhi hanno 23 morti e oltre 60 feriti, oltre a palazzi crollati, con le persone che hanno scelto di fermarsi attorno al fuoco davanti alle case pur di non abbandonarle: “Abbiamo bisogno di te, della tua conoscenza”. Lusek non ha esitato, anche se partire di nuovo per i Balcani, dove ha vissuto anche esperienze post guerra, non è mai facile. in poche ore ha messo in piedi la squadra trovando la pronta risposta del corpo dei Vigili del Fuoco volontari di Fermo. Sono state preparate le attrezzature e si sono imbarcati dal porto di Ancona per arrivare questa mattina e mettersi a disposizione, intanto per alcuni giorni, del governo albanese. Con le persone è partita la tecnologia, in primis le telecamere che possono muoversi sotto le macerie, fondamentali per trovare le persone ancora vive. E si sa che ce ne sono di corpi sotto le macerie.
Lusek è partito, ma tutta la Regione, come il sistema di protezione civile italiano, si è messa a disposizione, come confermato dall’assessore regionale Angelo Sciapichetti: “Diamo la nostra completa disponibilità h24 a soddisfare ogni necessità. Nell'immediato altre Regioni più limitrofe all'Albania si faranno carico dei primi aiuti, noi come Marche metteremo a disposizione tutto l'occorrente per sostenere le esigenze delle popolazioni che verranno manifestate. Le Marche terremotate, che hanno ricevuto la solidarietà nazionale e internazionale, saranno in prima fila nella rinascita del paese delle Aquile". Appoggio anche dal presidente dell’Anci Marche, Maurizio Mangialardi: “Siamo vicini alla sofferenza di comunità da sempre legate alle regioni adriatiche da un forte legame storico, economico e culturale”.