MILANO/ORTEZZANO – “Se siamo qui è grazie alla Camera di Commercio delle Marche”. I prodotti sono i loro, l’occasione però la offre l’ente guidato da Gino Sabatini, in accordo con la regione Marche, mettendo a disposizione uno stand per la collettiva delle Marche. Il tutto usando il ‘braccio operativo’ della Camera, ovvero l’azienda speciale Linfa guidata da Simone Mariani. “Un comparto che – spiega l’imprenditore - conta su 27.000 imprese e 35.541 addetti. Stiamo ancora navigando a vista a causa della pandemia, ma le nostre imprese sono pronte alla ripartenza. La pasta, il tartufo, i ciauscoli, l’oliva ripiena e il caffè marchigiano hanno ben rappresentato il territorio e attirato buyer nazionali, europei ed extraeuropei”.
Incassa il ‘grazie’ Gino Sabatini, che guarda già avanti, come tanti imprenditori in fiera a Milano per TuttoFood. “Il prossimo appuntamento per molte delle nostre imprenditrici e imprenditori sarà a Dubai nella settimana dedicata all'agroalimentare dal 22 al 26 febbraio 2022. La pandemia ci consegna un obbligo: partire dalle comunità, considerare i nuovi flussi economici e sociali che le attraversano per lavorare, pubblico e privato, a valorizzare i luoghi e i prodotti della terra, magari partendo dalle aree interne della nostra regione, in modo da non lasciare indietro nessuno”.
Chi c’era è stato chiaro: fondamentale il supporto delle istituzioni, funzionano le collettive ma non va mai dimenticato che ci sono specificità da esaltare: “Ma speriamo che Linfa ci porti sempre ovunque”. Le Marche si confermano plurali, ma soprattutto nel campo agroalimentare molto femminili: 7.500 aziende, il 28% del totale sono guidate da donne, più della media italiana che è del 23%.
E tra di loro c’è il mondo di Graziella Ciriaci, che in fiera è arrivata con il figlio Paolo che tra uno scambio di bigliettini da visita e l’altro, ai buyer ha riservato anche una lezione sulle muffe, quelle che rendono un prodotto migliore perché stagionato in modo naturale. “Molti non sanno che la muffa è la prima difesa contro i parassiti. Poi il prodotto in vendita viene ripulito. Ma siccome è un passaggio fondamentale, noi lo raccontiamo, anche attraverso un tour virtuale dell’azienda che i clienti trovano sul sito. E già lo facevamo grazie alla ‘carta d’identità del salume’ realizzata con il Montani”.
Per chi come Ciriaci cresce ogni giorno, i confini diventano sempre più sottoli: “Il marchio CE ci permette di muoverci liberamente in tutta Europa, che è sempre più un grande mercato italiano. Per questo le fiere sono fondamentali, come è importante colpire sempre l’attenzione, innovando e migliorandosi”. Ciriaci lo fa con una nuova linea, affidata a una start up interna che presto verrà presentata: “Stiamo creando dei saponi utilizzando lo scarto del grasso di maiale, una antica ricetta di famiglia che poi arricchiamo con aromatizzanti naturali del Fermano, come alloro e ginepro. Vedremo poi l’uso, di sicuro appena pronto lo forniremo al reparto di oncologia del Murri”.
Dare visibilità a tutti è l’obiettivo: “La stagione fieristica dell’agroalimentare coincide con un momento positivo per il nostro sistema produttivo che registra segnali significativi di ripresa che ora vanno consolidati. Lo facciamo perseguendo una strategia sistemica volta a valorizzare la qualità delle produzioni marchigiane ed imprimere in Italia ed all’estero l’immagine di un “brand Marche” forte e riconoscibile, capace di garantire quel valore aggiunto utile alle nostre aziende” aggiunge Mirco Carloni.
Servono simboli, se la pasta è internazionale, ci sono quelli unici come il ciauscolo e l’oliva all’ascolana. E anche per questo è nato Ascolive, la nuova impresa di Paride Vagnoni, ristoratore con il pallino dell’innovazione.
Perché non c’è tradizione senza sviluppo, quello che un festival come Tipicità porta in giro per le Marche, ma soprattutto per il mondo, a cominciare da Dubai con il tandem Monachesi – Serri sta selezionando le migliori proposte agroalimentari da mettere in vetrina.
Raffaele Vitali