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Agostini: come risolvere il caso Ambruosi&Viscardi

4 Dicembre 2019

SANT'ELPIDIO A MARE- Giovedì scorso una settantina di lavoratori indiani, iscritti al sindaco SI COBAS, hanno manifestato per l’intera giornata contro l’azienda agricola Ambruosi & Viscardi, osteggiando l’ingresso degli altri lavoratori e soprattutto impedendo ai camion di uscire per le consegne.

Un'azione particolarmente forte che ovviamente ha portato anche conseguenze con danni patrimoniali. Solo l’intervento di Prefettura e Questura ha impedito nei giorni successivi il ripetersi del boicottaggio.
L'avvocato Andrea Agostini, capogruppo consiliare di FDI Porto San Giorgio, in una nota ha analizzato il caso provando anche ad indicare una possibile soluzione.

L'analisi parte da una considerazione: "Non è pensabile che l’azienda divenga presidio fisso a tempo indeterminato delle Forze dell’Ordine e quindi quando queste lasceranno è facile prevedere altro intervento di danno da parte dei più facinorosi tra i lavoratori. Non conosco la realtà dell’azienda, come non conosco le ragioni di rivendicazione dei lavoratori, ma di certo i diritti / doveri di datore di lavoro e lavoratori in un Paese civile si risolvono non con prove di forza o addirittura di violenza di cui poi qualcuno dovrà rispondere in sede civile e penale, bensì nelle sedi preposte, specie innanzi al Giudice del lavoro".

"Comunque sia - ha proseguito - certo è che un’azienda che dà lavoro a circa 350 famiglie del fermano non può essere lasciata in balia degli eventi, specie quando le Autorità possono chiedere al sindacato il rispetto di regole, che gli stessi già conoscono. E’ il caso SI COBAS / GRANAROLO SPA del 2013 quando la Commissione di garanzia dell´attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ebbe modo di chiarire che tra questi rientrano non solo i servizi di trasporto merci deperibili, ma con essi le attività a questi strumentali".
"Come nel caso elpidiense - ha sottolineato Agostini - a Bologna i lavoratori impedivano “il transito, in entrata ed uscita, degli automezzi” e venivano realizzati 'presidi che determinavano il blocco dei tir presenti in magazzino'.
La situazione viene sbloccata dalla Questura quando questa dà atto della deperibilità delle merci movimentate e della natura di generi alimentari di prima necessità depositati in magazzino ai fini del trasporto.
Di qui l’intervento autorevole e risolutivo del Garante che scrive al Prefetto di Bologna (pos.n.1078/13).

'Le operazioni di scarico e carico della merce deperibile e dei generi alimentari di prima necessità ai fini dell’approvvigionamento della collettività (e in particolare per l’approvvigionamento di mense, scuole, asili, cliniche e grande distribuzione) costituiscono a tutti gli effetti un’attività di carattere “strumentale” rispetto all’erogazione del servizio pubblico essenziale del trasporto merci'.

In altre parole, esiste un codice di autoregolamentazione dello sciopero nell’autotrasporto e questo deve essere rispettato dalle parti sociali con le buone o con l’intervento di Questura e Prefettura".

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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