FERMO – La Fondazione Sagrini si conferma un logo di pensiero, attività e serenità. È partito il corso di cucito riservato alle ospiti della Fondazione che da anni è impegnata in interventi educativi mirati a migliorare la qualità della vita delle donne accolte, ad affrontare le loro difficoltà e ricucire vite dignitose.
Il progetto di sartoria sociale si intitola Ri.Cuci.Amo ed è finanziato dal Soroptimist International d'Italia club di Fermo, che da nove anni realizza nel territorio progetti concreti a sostegno delle donne.
“Noi – spiega la presidente – vogliamo aiutare le donne ad attuare il potenziale individuale e realizzare le proprie aspirazioni, abbiamo voluto offrire un'opportunità di emancipazione e di socializzazione a donne coraggiose attraverso la creazione di un percorso formativo e di un laboratorio di cucito creativo con riuso di materiale tessile di scarto”.
A guidare le partecipanti sono le sarte Sonia e Rossella e la creativa Anna, che volontariamente hanno aderito al progetto offrendo la propria professionalità. È stato bello vedere fin dalle prime lezioni l’emozione di chi non aveva mai preso in mano ago e filo” raccontano.
Obiettivo del progetto è dare un'opportunità per conseguire nuove competenze, la conoscenza di base degli elementi e delle regole del cucito per far fronte alla risoluzione di piccoli problemi quotidiani. Ma siccome c’è anche chi era già preparata, le sarte hanno pensato a un secondo livello per acquisire strumenti tecnici ed operativi per la creazione di prodotti unici, personalizzati in base alle loro abilità e realizzati con il riciclo di capi di abbigliamento dismessi ed il riuso di materiali tessili di scarto.
“Grazie al Soroptimist di Fermo, che è sempre più attivo nel tessuto cittadino e collaborativo con gli enti e le associazioni del territorio per trovare soluzioni efficaci e durature a migliorare la qualità della vita di donne in difficoltà” le parole del sindaco Paolo Calcinaro durante la visita al laboratorio.