FERMO - Se n’è andato il professore di Scienze che suonava il basso, che amava il jazz e scattava foto. La scorsa notte un infarto s’è portato via Bernardino Scialé.
Aveva 61 anni. Scuola e musica le due grandi passioni che era riuscito a conciliare. Portando l’amato jazz dentro il Liceo scientifico dove insegnava. A lui si deve anche quella “curvatura” biomedica che ha proiettato il “Calzecchi Onesti” tra i primi trenta licei scientifici d’Italia. «È stato esattamente il docente di cui la scuola ha bisogno, un faro per tutti noi» ricorda l’ex studente Francesco Concetti.
«Non era nozionistico. Sapeva spiegarti il senso di quello che studiavi», prosegue. «Incentivava moltissimo il senso critico. Non dava niente per certo. Si informava, studiava e trasmetteva a noi questa sua filosofia. Era una persona riuscita, che applicava le sue conoscenze per volare alto» aggiunge un altro sui social.
«Sono diversi gli insegnanti che ti restano impressi. Lui era uno di quelli che prendevi a modello perché andava oltre. Per lui la scuola era il mezzo, non un fine. Porteremo sempre con noi i suoi insegnamenti», il ricordo di un altro ex alunno.
Scialé viveva in Piazzetta con la moglie. Aveva due figli. Appena si diffusa la notizia della sua morte, sui social si sono moltiplicati ricordi e messaggi di cordoglio. Tra i tanti amici Stefano Castori, compagno di tanti progetti musicali legati al jazz: "Una mente fuori dagli schemi, una persona altamente preprata culturalemente. Aveva una marcia in più".
I funerali domani alle 10 nella chiesa di San Francesco.