ASCOLI PICENO – Addio ad Andrea Ferretti. È morto a 62 anni nella sua casa di San Benedetto, dove viveva da poco tempo. perché la sua città era Ascoli piceno. La città che amava, di cui conosceva ogni pietra, di cui raccontava la vita quotidiana e soprattutto di due grandi amori: l’Ascoli calcio e la quintana.
Un malore, in casa che non gli ha lasciato scampo. È stato trovato dal personale del 118, allertato da tanti amici e colleghi che dopo troppe ore di silenzio questa mattina si sono allarmati. Lascia moglie e figlio e tanta incredulità nella città delle cento torri.
Una lunga carriera, da 40 anni era iscritto all’Ordine dei giornalisti. Ha collaborato con il Carlino, la Gazzetta di Ascoli, il Messaggero e da qualche anno era direttore di Cronache Picene, oltre che da alcuni mesi di Cronache Fermane.
La sua grande passione era la Quintana di Ascoli alla quale ha dedicato gran parte della sua vita, sfilando come capo dei tamburini nel sestiere di Porta Solestà. Diverse le pubblicazioni che ha dedicato alla rievocazione storica ascolana fra le quali almanacchi con risultati e statistiche delle giostre dal 1955. E a lui ha dedicato un lungo post l’Ente Quintana.
“Andrea è stato uno tra i più noti giornalisti ascolani e oggi la Quintana piange uno dei suoi figli più appassionati. Il suo amore per la nostra rievocazione storica, nasce da bambino e si rafforza con il ruolo di tamburino di Porta Romana, ruolo che tra l’altro non ha mai lasciato, pur diventando uno dei responsabili del Sestiere. È stato lui nel 2001 a scrivere il primo almanacco della Quintana di Ascoli, diventando un’enciclopedia vivente su statistiche, classifiche, aneddoti, partecipazioni, trasferte molto altro, un vero e proprio punto di riferimento per gli altri giornalisti e soprattutto per tutti coloro che volevano approfondire l’argomento, togliersi un dubbio, avere conferme. Lascia un vuoto immenso in città e nella comunità della Quintana di Ascoli a cui mancherà sempre il suo sguardo fiero ed orgoglioso di appartenere, nella certezza di portare una grande tradizione”.
Un giornalista esperto che ha fatto anche da guida a tanti giovani, come ricorda Matteo Porfiri, oggi tra i volti di punta di vera Tv: “Eri seriamente preoccupato per le sorti del tuo Picchio. Resteranno uniche, per me, le chiacchierate che ci siamo fatti sulla Quintana, l'altro tuo grande amore. Avevi un modo tutto tuo di dire le cose: schietto, diretto, a tratti apparentemente burbero, ma mai banale. Mai. E quanti aneddoti che ogni volta eri in grado di tirare fuori. Su qualsiasi cosa. Questa vita ci lascia sempre senza parole. Come in questo caso. Sono sconvolto. Ma ho la lucidità per ricordare tutti i consigli che mi hai dato. E ne farò tesoro”.
Tanti i post di cordoglio per il giornalista ascolano. Questo quello del collega Remo Croci: "Andrea Ferretti era un giornalista bravo e anche un buon calciatore. Era il fratello di Bruno anche lui giornalista, un maestro, e un calciatore bravo, molto. Andrea era cresciuto alle spalle di Bruno e da lui aveva ereditato la professione e la passione per il calcio che a casa Ferretti era pane quotidiano visto che erano i nipoti di Carletto Mazzone. Andrea oggi se ne è’ andato. Così all’improvviso forse nella notte. Ha raggiunto Bruno e sor Carlo che lo avevano salutato qualche tempo fa".