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Addio a Vincenzo Rea. Don Sebastiano: "Ho avuto pazienza, ti ho ascoltato e ho scoperto la tua grande umanità"

24 Giugno 2021

FERMO – Un funerale vero, onesto. Di certo un funerale che Vincenzo Rea avrebbe apprezzato. Perché c’erano tante persone, molte del suo mondo, quello della sanità. Ma nessuno è arrivato per dire ‘che bravo che era, che grande persona, che amico’. Perché quello della sanità è un mondo in cui non è facile farsi degli amici, ancora di più se si aveva il carattere dell’ex direttore del distretto unico fermano. Un dirigente duro, che non permetteva a tanti di andare oltre quella scorza difficile da grattare per poter arrivare al dentro.

Lì dove invece è riuscito a entrare don Sebastiano. Che nella sua omelia ha regalato l’immagine più sincera di Rea: “Con te Vincenzo, ho imparato ad ascoltare, ad avere pazienza. Quell’ascoltarti pian piano mi ha imposto l’attesa, la necessità di capire. Un parlare che poi faceva emergere la tua grande umanità, forse protetta e coperta che con pazienza io sono riuscito a capire. E come me, sono sicuro, tanti di noi”.

Don Sebastiano è l’unico a parlare durante il funerale, che si è chiuso con un lungo applauso all’uscita del feretro. “Un’esplosione di altruismo, con amore e premura verso l’altro, verso Patrizia e i tuoi figli. Una umanità – riprende il parroco di San Tommaso - fatta di cultura e attenzione, ma una umanità che richiedeva pazienza”.

Ma non tanti riuscivano ad avere pazienza con Rea, andare oltre le sue frecciate, le battute che sapevano di sentenza. È stato rispettato più che amato dal mondo sanitario, almeno da chi non è riuscito come don Sebastiano ad andare oltre la scorza. “Purtroppo la morte è ladra, ci toglie quello che non possiamo riprendere. Le mie parole umane non possono trovare senso e significato alla morte, che ha lasciato il vuoto e la lacerazione interiore. Le parole umane sono fragili, caro Vincenzo”.

Don Sebastiano parla guardando quella bara piena di fiori dove troneggia una bella foto di un Vincenzo Rea sorridente. “Le mie parole sono cariche di fragilità, ma poi ci sono quelle della fede, quelle di Dio che ci abbracciano tra amore e speranza”. Quella che spera di regalare ai familiari, stretti dal dolore.

Per loro, in chiesa, non solo il personale, tanti i primari, di quel Murri che Rea ha guidato, alcuni amministratori e tantissimi giovani, gli amici del figlio più piccolo che incredulo con gli occhi pieni di lacrime continuava a guardare la fredda bara stretto tra i familiari.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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