MONTE SAN PIETRANGELI – Il 2024 per Gilberto Soricetti era un anno importante, l’azienda fondata insieme con la moglie Luciana tagliava il traguardo dei 50 anni. Una lunga festa, tra un ordine e l’altro, il calzaturificio DLS di Monte San Pietrangeli è uno di quelli che meglio sta affrontando questa lunga crisi, ma oggi viene segnato dal dolore: il fondatore se ne è andato.
Stava lottando da tempo contro un tumore. Come spesso accade, la speranza di avercela fatta è stata schiacciata dalla realtà. Gilberto Soricetti era molto apprezzato nel mondo calzaturiero, e non è così per tutti.
“Tanti anni fa ci siamo conosciuti, avevamo dei rappresentati in comune. Una persona estremamente corretta, una famiglia esemplare, era sempre bello incontrarsi e dialogare. Per molte cose era un esempio” commenta Valentino Fenni, presindete dei calzaturieri di Fermo.
Una coppia di ferro, lui e Luciana Giuliani, che ha saputo crescere due figli, Stefano e Silvia. Proprio Stefano, all’ultimo Micam, è diventato protagonista. Ha potuto con sé il know how maturato in 15 anni di esperienza a Londra e la consapevolezza che ai genitori serviva ora un supporto vero.
“Sono entrato in maniera più operativa negli ultimi due anni, da 15 vivo e lavoro a Londra. E per questo, per avermi permesso di studiare e scegliere anche un percorso diverso, vale anche per mia sorella che è ingegnera, posso solo dire grazie ai miei genitori” raccontava Stefano pochi mesi fa, ora il suo ruolo sarà ancora più importante.
Proiettata nel mondo, DLS vende in Olanda e Belgio, Giappone, Australia e Nuova Zelanda Stati Uniti e Canada, “grazie a un grande importatore”. Il core business è la donna, che è in tutte le boutique e domina il campionario, ma pian piano si sta inserendo anche l’uomo, per cui abbiamo scelto però solo i canali digitali. "Ogni scarpa nasce da un disegno con carta e matita. Dalla scelta del pellame alla tecnica di cucitura fino all’applicazione della suola, tutti i passaggi sono fatti a mano in Italia" è il messaggio, che riassume il pensiero del fondatore, che si legge sul sito.
Addio quindi a uno di quegli imprenditori che hanno reso il Fermano il miglior distretto d’Italia, uno che prima di altri aveva capito il ruolo della cerniera nelle scarpe, rendendola il dettaglio di riferimento. Uno che con la moglie la vita l’ha passata dentro l’azienda lavorando, ma che aveva già a tempo capito che i giovani chiedono altro e rinnovando l’azienda non aveva esitato a migliorare ogni condizione di lavoro, andando a rivedere anche il tempo da passare dentro quella che era la sua seconda casa.
r.vit.