di Raffaele Vitali
MONTEFORTINO – Nessuno è eterno, ce lo ricorda ogni giorno la vita. E questo vale anche per chi, praticamente da sempre, accompagna la seconda e terza serata televisiva dell’Italia. Addio a Maurizio Costanzo, il giornalista che nel suo salotto ha raccontato il Paese.
Se ne va a 84 anni. La lunghissima carriera di Costanzo era iniziata negli anni '50 nella carta stampata a Paese Sera e Grazia ma era stata la radio e poi la tv a regalargli il successo, in particolare con il 'Maurizio Costanzo Show', il programma più longevo di sempre con oltre 4mila puntate andate in onda dal 1982 al 2009, e dal 2015 ai giorni nostri. Quasi 55mila interviste che hanno lanciato decine e decine di personaggi di successo
Tra di loro, anche Frate Mago. Giovanissimo, era il 4 novembre 1997 quando si sedette per la prima volta padre Gianfranco Priori nel salotto di Costanzo. “Chiamasti un gruppo di frati un po’ particolari. Chi cantava, chi danzava, chi era circense, chi tifava per squadre di calcio, chi suonava la chitarra coi giovani, ecc. Tra questi c'ero anch'io Frate Mago” racconta sul suo profilo il frate che ha reso possibile la rinascita del Santuario dell’Ambro.
“Siamo entrati in sintonia, mi hai voluto bene e tante altre volte mi hai chiamato in trasmissione contento di ridere e sognare tramite un mazzo di carte. Amavi chi aveva da dire qualcosa di nuovo. Amavi una chiesa al fronte, amavi i missionari in trincea, amavi chi spendeva la vita per gli ultimi, erano i personaggi che chiamavi sul palco” prosegue Frate Mago.
Che ricorda come Costanzo non avesse problemi a zittire anche il suo pubblico: “Stava parlando un missionario e tu intervenisti dicendo secco ‘ascoltate, sta dicendo cose molto serie’. Grazie per il bene che hai fatto tramite i media”.
Anche questo era Maurizio Costanzo. I baffi, l'abito scuro con panciotto e camicia azzurra senza cravatta, erano il look rassicurante e sempre uguale con cui entrava nelle case degli italiani.
Legato da un rapporto di stima e di amicizia col giudice Giovanni Falcone, ospite alle sue trasmissioni, Costanzo è sempre stato in prima linea nella lotta alla mafia. In seguito all'omicidio di Libero Grassi, appena un mese dopo, realizza con Michele Santoro una maratona Rai-Fininvest contro la mafia. Memorabile la scena in cui Costanzo brucia in diretta una maglietta con scritto "Mafia made in Italy". Proprio questo suo impegno fu la probabile causa di un attentato: il 14 maggio 1993, una Fiat Uno imbottita di 90 chili di tritolo esplose a Roma in via Ruggero Fauro mentre transitava l'auto con a bordo Costanzo e la moglie Maria De Filippi, entrambi incolumi.
Nella vita privata si è sposato quattro volte: nel 1963 convola a nozze con Lori Sammartini, 14 anni più grande di lui, ma 10 anni dopo è già al secondo matrimonio con la giornalista Flaminia Morandi e nello stesso anno nasce Camilla seguita nel 1975 da Saverio.
Quattordici anni più tardi sposa la conduttrice televisiva Marta Flavi e infine il 28 agosto 1995 si era unito in matrimonio con Maria De Filippi, conosciuta nel 1989 durante un convegno sulla pirateria cinematografica a Venezia. "Dicevo che volevo trovare la donna nella mano della quale morire e l'ho trovata", aveva detto in una delle sue ultime interviste.